Sono turbati, i sindakos “saggi”, riguardo alle prossime elezioni “provinciali”, dal fatto che una seconda lista possa squilibrare gli equilibri. E siccome erano i loro equilibri, va ritenuto che fossero gli unici equilibri giusti. Gli equilibri degli altri sono sempre sbagliati.
Che poi, la seconda lista è forse espressione dittatoriale o non, come ovviamente è, democratica, ancorché squilibrata per coloro i quali anelavano al “loro giusto equilibrio“?
[…] «Abbiamo fatto il punto in vista delle elezioni» spiega il sindaco di Belluno Jacopo Massaro, portavoce del gruppo di lavoro formato da dieci sindaci in rappresentanza di tutte le aree geografiche della provincia, «siamo preoccupati per la rappresentanza delle terre alte messa a rischio dalla presenza di una seconda lista che potrebbe avvantaggiare la parte bassa della provincia».
Cazzari! Siete dei cazzari!
Ma i cazzari non hanno una solo preoccupazione, ne hanno ben due: la seconda è la presidenza del Consorzio Bim:
[…] Ma questa non è l’unica preoccupazione dei sindaci. In ballo, oltre al governo di palazzo Piloni, c’è anche la presidenza del Consorzio Bim che, secondo uno schema iniziale sarebbe dovuta andare alle terre alte mentre la presidenza di palazzo Piloni sarebbe spettata alla parte bassa della provincia. Le turbolenze pre-elettorali hanno però turbato questa prospettiva costringendo ad un cambio di rotta: il sindaco al vertice del consorzio Bim dovrà essere del Gal 2 e di area moderata. Ma sembra che qualcuno si stia muovendo per trovare soluzioni alternative. «Noi rimaniamo per la nostra proposta istituzionale» ribadisce Massaro. Nessun passo indietro dunque, perlomeno non dal tavolo istituzionale che aveva ottenuto la delega degli stessi sindaci del territorio.
Sull’argomento mi ero già espresso:
Forse non vi rendete conto della portata.
Quella di Auronzo a presiedere il consorzio di comuni a indirizzo provinciale, quello di Lozzo a presiedere il consorzio di comuni a indirizzo imbrifero (qui si danno i giochi come chiusi, anche se mai dire mai). Tutti e due usciti dall’esercizio di un intenso sforzo unitario di sintesi.
Non so se mi spiego. Qui la Provincia di Belluno si affida anima e corpo a due sindakos del Centro Cadore. Il fato vuole che i due comuni siano peraltro adiacenti, quasi a formare un nucleo dirompente, un nocciolo energetico, un bubbone virale. Se poi tenete conto che la concretezza ladina si potrebbe fondere a influenze levantine, be’, attenti a quei due, verrebbe da dire.
Belluno e Feltre, insomma, due checche.
No dico, come cazzo fai, posto di fronte a un elettorato su base territoriale, che saranno anche bellunioti idiotikos, ma non fino al punto da digerire una siffatta cagadura, perché questa è politicamente una cagata pazzesca, come cazzo fai dicevo a giustificare la spartizione delle due cariche in modo che una tocchi ad Auronzo e una a Lozzo, cioè ambedue al Centro Cadore (non Cadore, Centro Cadore).
E non vedo qualità politico amministrative tali, quello di Lozzo che ho sotto gli occhi è in questo campo una banalità ambulante, da giustificare questa “concentrazione” di ruoli.
Massaro ribadisce: «Noi rimaniamo per la nostra proposta istituzionale».
Io credo invece che i bellunesi boccerebbero alla grande questa “proposta istituzionale”. A meno che i sindakos non riescano a trovare valide argomentazioni da proporre alla valutazione di tutti i bellunesi – argomentazioni che finora non si sono peritati di elaborare – a sostegno di una siffatta “proposta istituzionale” (sì, ok, se passa questo assetto, alle prossime regionali le terre alte non avranno un rappresentante in Regione, ma basta questo per “reggere” questa megastronzata che si sta per compiere?).
Naaaaa!