bdemo2003-2013
Domegge di Cadore: bilancio demografico 2003-2013 (-6,53%)
Avanti con i bilanci demografici del Centro Cadore: oggi tocca a Domegge che nel decennio passato registra un declino del -6,53%.
Calalzo di Cadore: bilancio demografico 2003-2013 (-13.15%)
Calalzo di Cadore, con -13,15%, toglie a Lozzo (-11,81%), relativamente al decennio 2003-2013 in esame, il primato per declino demografico (ai lozzesi resta il primato centrocadorino per il 2013, mentre nel 2012 era in mano ai lorenzaghesi). Il saldo totale negativo è da attribuirsi al 30% circa al saldo naturale e al 70% a quello migratorio.
(i quattro post della serie finora pubblicati li trovate contrassegnati da questa etichetta/tag)
Auronzo di Cadore: bilancio demografico 2003-2013 (-6.8%)
Auronzo di Cadore: in dieci anni perso il 6,79% della popolazione, l’85% dovuto al saldo naturale, il 15% a quello migratorio. Amen.
Centro Cadore: bilancio demografico 2003-2013 (-7.33%)
Dopo il bilancio demografico degli ultimi dieci anni del paesello natìo, ecco quello relativo al Centro Cadore (non è stato considerato il comune di Valle che per molto tempo ha fatto parte della comunità montana centrocadorina: considerandolo, il declino nei dieci anni varrebbe -6,75% invece del -7,33%).
Il Centro Cadore con il -7,33% presenta un declino orribile, ma mai quanto quello di Lozzo che con il -11,8% è, ribadiamolo, orrendo. Per capirci, il Centro Cadore presenta un declino che vale i 2/3 di quello di Lozzo (una differenza di ben 4,47 punti percentuali). A differenza di quello lozzese, però, la cui componente “saldo migratorio” pesa per l’ 80% circa, quella centrocadorina vale la metà, 40% circa.
Lozzo di Cadore: bilancio demografico 2003-2013
Guardando agli ultimi dieci anni che ci siamo lasciati alle spalle si capisce perché qualcuno ha detto che questi luoghi sono “valli di lacrime“. Il paesello di Lozzo di Cadore va oltre le semplici lacrime, è un orrore. Basta guardare al declino demografico degli ultimi quattro anni (espressi in per mille): -21.8, -16.4, -12.0, -19.5, accanimenti lebbrosi e vaiolosi.
Come visto poc’anzi anche il 2014 non è stato un granché: ad agosto il declino si misurava in un catastrofico 16,5 per mille. Fatto 100 il 2003, nel 2013 si è misurata una variazione nella popolazione residente di -11,8% (il 20% della quale da addebitarsi al saldo naturale, l’80% al saldo migratorio).