La posizione di Bersani e del PD nella questione Fiscal Compact (o del pareggio di bilancio)
Delle cosiddette bersanate ho già detto in passato. Quando dico che Bersani è un’anguilla (o un’ameba) mi riferisco a casi come questo:
Delle cosiddette bersanate ho già detto in passato. Quando dico che Bersani è un’anguilla (o un’ameba) mi riferisco a casi come questo:
Dai che fra due giorni c’è Halloween e quelli dell’IDV potranno andare in giro con le zucche vuote con dentro la candela accesa per far paura ai passanti (come facevamo noi da bambini, attingendo alla nostra tradizione, senza il bisogno di importare nulla dall’Amerika). Così la gente si potrà accorgere di loro, degli idivisti.
C’è un altro motivo per cui ci si potrebbe accorgere di loro, di quelli dell’IDV dico: loro hanno sempre voluto eliminare le province, TUTTE. Poi si sono emendati e, la frangia belumat dell’IDV, ha proposto che l’eliminazione fosse TOTALE tranne le due province interamente montane, Belluno e Sondrio (cosa di per sé, dal nostro punto di vista, nobile).
Che però (a livello nazionale) è come dire che “tutti gli altri vanno a puttane” mentre tu no, tu invece , quando lo fai, lo fai per sostenere i bisogni delle prestatrici d’opera. Va registrata, per la seconda volta, la buona volontà in nome della nostra specificità montana. I maggiorenti hanno annuito col capo, come sanno fare tutti gli asini, ma poi si sono scordati delle istanze della frangia belumat che, calpestata, così si lamenta:
Con una lettera indirizzata ai vertici regionali e nazionali, Marotta, Donadi, Rota e Di Pietro, lo stato maggiore bellunese dell’Italia dei Valori ha minacciato la restituzione della tessera al partito.
“Alla luce del pressoché completo disinteresse da parte dei responsabili IDV verso le problematiche che sollevano l’abolizione totale della nostro provincia bellunese – recita la nota a firma di Luca Funes (coordinatore provinciale), Claudia Rocco (vice coordinatore), Cristina Muratore (responsabile Idv donne provinciale), Vittorino Candeago (tesoriere) , Fabrizio Soppelsa (responsabile idv giovani), Angelo Levis e Roberto Baldan (ex coordinatori provinciali) e Giovanni Perale – vogliate prendere nota di quanto segue.
Premesso che, orgogliosamente, abbiamo partecipato alla manifestazione in piazza a Belluno per chiedere il salvataggio dell’ente provincia con tutte le forze politiche (senza simboli in piazza) e con oltre 2 mila persone. Come proposto e deciso durante l’ultima assemblea IDV in sede di Belluno (metà ottobre), vi informiamo che noi iscritti intendiamo rigettare in blocco la tessera del partito.
A motivazione di questo indignato gesto c’è la cattiva fede dei massimi rappresentanti quando, sia nella persona di Di Pietro che Donadi, avevano promesso primaria attenzione verso la continuità delle spopolate provincie di confine (SONDRIO e BELLUNO). D’altronde era suonato alquanto stonato che IDV a Roma aveva sottoscritto l’abolizione di “tutte le province” (nessuna esclusa) solo un mese dopo che Donadi, invitato da Angelo Levis e da Moreno Broccon, aveva fatto quella famosa conferenza ad aprile 2012 in cui promettevano la specificità per Belluno.
Se non ci sarà risposta alla nostra azione, nè alcun cambio di rotta riguardo alla possibilità sulla gestione autonoma del nostro territorio, procederemo in tal senso lasciando a Venezia ed i suoi rappresentanti la copertura politica nel bellunese sino alla frontiera”.
Bene, un po’ di orgoglio non guasta. E’ forse utile ricordare che – sempre a livello nazionale – altre dovrebbero essere le preoccupazioni degli idivisti. La parola Report fa venire in mente niente? Neanche l’ho guardata, non mi sarebbe servita a nulla, tanto mi è chiaro che l’IDV è uguale se non peggiore degli altri partiti tradizionali, quando si tratta di mangiare alla greppia del finanziamento pubblico (e non solo). Preoccuparsi delle manie immobiliariste del capo no eh? A giudicare dai primi commenti la Gabanelli deve aver svegliato parecchi italioti con una doccia gelata. Meglio tardi che mai.
E voilà, Silvio è tornato tra noi (e vuole riformare la giustizia):
«Con quei sorrisi [qui, ndr] la Merkel e Sarkozy tentarono l’assassinio politico della mia credibilità internazionale. La Germania ha forzato il Consiglio dei capi di governo ad alcune decisioni che io non ho mai condiviso»
[…] Questo è uno dei punti del mio programma. Abrogazione dell’Imu e impegno a non mettere mai alcuna tassa sulla casa, che costituisce il pilastro sicuro per ogni famiglia»
Ma le primarie (e l’allargamento della banda) si faranno lo stesso. Durante la conferenza stampa mi è piaciuto soprattutto quando ha dato quelle quattro legnate a Monti. Peccato che finora il PDL abbia votato tutto tutto tutto (o quasi) quello che Monti e i restanti tecnocialtroni hanno escogitato. Deve essere … per amore dell’Italia.
Tra le perle che sono già apparse in rete: “Sono costretto a rimanere in campo“: strepitosa.
Politicamente è poco più di uno zombie, nonostante i galloni da plenipotenziario ministro della IIa repubblica cis-berlusconiana dismessi quasi un anno fa a seguito – si ricorderà – del ricatto novembrino della Troika (Bce+Ue+Fmi). Ciò non toglie che Tremonti stia dimenandosi per garantirsi una nicchia parlamentare indipendente.
Il Nostro non farà quindi più parte del contingente diseredato di quelli del PDL, avendo tutta l’intenzione di creare una sua formazione partitica, 3L o Avanti insieme (appassionatamente). Alla domanda se si sia allontanato dal PDL Voltremont risponde … “è il PDL che si è allontanato da me“, il ché dimostra che la fertile mente non si era grippata – era semplicemente inattiva – ed ora che si è rimessa in movimento inizia a sparare sentenze come un geiser.
A Danta di Cadore non ho trovato il tempo per seguire la lectio magistralis del dotto economo contro il potere pluto-giudaico-massonico, ma a Riccione non credo di poter mancare (anche se il divo Giulio non farà a meno di congiungersi alla terra bellunese per comiziare raccattando tutti i voti possibili), in particolare per via … del Rubicone !! Un’occasione unica per ridare (ridaremo 🙂 ) all’Italia una nuova e scintillante chance. Da Linkiesta:
Ecco il testo delle mail che l’ex ministro dell’Economia manda per radunare il suo popolo a Riccione. Adesso Tremonti ha rotto gli indugi e ha deciso di marciare alle prossime elezioni con un movimento tutto suo, una lista il cui nome non è ancora chiaro. O Lista Lavoro e Libertà (le tre L) oppure Avanti insieme. Lo decideranno domenica.
Caro amico, Cari amici:
domenica 7 ottobre mattina (diciamo dopo le 10), a RICCIONE (Palazzo dei Congressi, Viale Virgilio, 17), presenterò il mio ultimo scritto. Uno scritto che ha preso la forma di un “MANIFESTO” politico.Perché a Riccione? Perché da quelle parti… c’è il Rubicone!
Perché mi sembrava giusto replicare l’esperienza fatta nei mesi passati con “Uscita di Sicurezza”, andando in giro, città per città, Regione per Regione, fuori dai luoghi e dai rituali tipici della politica.
Per questo comincio (cominciamo) da Riccione, ma non mi fermerò (non ci fermeremo) a Riccione: girerò (gireremo) per tante altre città e comunque per tutte le Regioni d’Italia.
Il giorno prima e cioè sabato 6 (diciamo verso le 16), sempre nel Palazzo dei Congressi di Riccione, inizieremo la discussione con i tanti giovani della Romagna e delle Marche che ho già incontrato nei mesi scorsi, con cui ho già discusso, cui devo molta gratitudine.
Siete tutti invitati per domenica, ma se volete e/o potete, siete invitati già a partire da sabato!
Un caveat finale: può essere, se c’è consenso tra di noi, può essere che tra sabato e domenica si decida di passare dal “MANIFESTO” a qualcosa di ancora più politico… in vista dell’aprile 2013!
Grazie, Vostro
Giulio Tremonti
Il Gazzettino di ieri ha dato un ceffone sonoro alla credibilità di tutta la classe politica regionale (di destra, di sinistra, di sopra e di sotto). Basta leggere i titoli:
Fuori busta a tutti i consiglieri regionali del Veneto: 2.100 euro al mese esentasse
È la somma che ognuno dei 60 eletti incassa come rimborso: vengono prelevati dal “Fondo per le spese impreviste”
L’articolo chiarisce poi come, legalmente, quelli della Casta Regionale prima si son ridotti “lo stipendio” ad uso e consumo del volgo (comunque dalla prossima legislatura), poi si sono elargiti il fuoribusta (via ufficio di presidenza, Pdl + LN, +Pd):
I sessanta consiglieri regionali del Veneto hanno il “fuori busta”. Un po’ come quegli operai che a fine mese, oltre allo stipendio regolare, si vedono allungare dal padroncino, a parte, il “nero”. Solo che qui, per gli inquilini di Palazzo Ferro Fini, stiamo parlando di una somma che supera la paga di un operaio: 2.100 euro al mese. Netti. Pagati sull’unghia e, in quanto catalogati come rimborso spese pur senza mostrare una sola pezza giustificativa, esentasse. Il rimborso, infatti, è forfettario. Da alcuni mesi quel rimborso non compare più in busta paga proprio per evitare che finisca nella parte imponibile. Il rischio – raccontano – c’era. [leggi tutto]
Quelli della Casta Regionale se la son presa ed hanno annunciato querela contro il Gazzettino che oggi titola:
Soldi esentasse: è bufera. I consiglieri: «Il nostro non è nero è solo fuoribusta»
I capigruppo: legittimi i 2100 euro al mese come “rimborso spese”. Ma qualcuno riconosce: un sistema da cambiare
Almeno nel Lazio i Radicali – unica forza politica -, appena insediato il consiglio regionale hanno denunciato con forza la perversione di certi meccanismi elargitori, proponendo da subito ed in svariate altre circostanze l’istituzione dell’anagrafe pubblica degli eletti e nominati. Ciò non di meno (per dovere di cronaca) i Radicali hanno “accettato” le elargizioni che avevano denunciato appena eletti e che hanno continuato a denunciare nel corso dello svolgimento della legislatura (fino al crack della Polverini).
Nel Veneto nada de nada. Fra i consiglieri regionali bocche cucite. Documentazione secretata e zeppa di omissis. Ma la puzza di letame c’era, bastava avvicinarsi ai consiglieri regionali, quelli della Casta Regionale da 12.000 € al mese.
Mitica questa affermazione: «Il nostro non è nero è solo fuoribusta». Mi viene in mente Calimero: tu non sei nero, sei solo SPORCO!
Solo che qui non basta il detersivo AVA come lava, qui bisogna ricorrere all’annientamento politico, alla dissoluzione della Casta regionale, alla frantumazione della loro presenza sull’ormai martoriato territorio veneto. Sempre in senso metaforico, ché il letame è già di per sé un “estremo rifiuto metabolico”.
La scomparsa dalla scena politica del tirannosauro ha permesso al rettile di promuovere la sua ultima fatica letteraria. Ne avevo già parlato in Tremonti cerca una ‘Uscita di sicurezza’ sul Titanic (ma è troppo tardi). Sentir parlare Tremonti in questo video dantesco o leggere gli articoli di Volpe su Pontifex è la stessa cosa, una insana goduria che quasi rasenta la fantozziana cupidigia (avete presente la lingua estroflessa lateralmente …).
Come allora, invito chi volesse apprezzare il controcanto di un supremo inquisitore delle nefandezze tremontiane a leggere il prelibatissimo articolo di Fabio Scacciavillani su noisefromamerika (Il manuale di navigazione del timoniere del Titanic).
Come allora, propongo due video affiancati in cui, davvero, non si riesce a distinguere il Tremonti vero da quello tarocco, tanto l’uno e l’altro convivono ormai fusi in un unica aggregazione cellulare umanoide. Voltremont, che mona non è, cavalca il solito cavallo della globalizzazione e del bieco potere finanziario speculativo e senza regole. E, naturalmente, molti peri madure cadono dall’albero.
Consiglio di gustarsi per primo il video più in basso, è più realista. Sarà poi più facile apprezzare il delirio tremontiano nell’altro.