“Non spegnete la montagna! Diamo luce e vita alla Provincia di Belluno.”
Mercoledì 24 Ottobre ore 19.00 ci sarà la Manifestazione per il salvataggio della Provincia di Belluno – Partenza Piazzale Stazione #nonspegnetebelluno
Evento ufficiale del Comitato “Salviamo la Provincia di Belluno”: si parte dalla stazione Fs e si arriva a Palazzo Piloni. Siamo tutti chiamati a scendere in piazza uniti come mai successo prima. Il comitato è espressione di partiti, categorie economiche, sindacati e Diocesi, col vescovo monsignor Andrich in testa.
Lo slogan? «Non spegnete la montagna! Diamo luce e vita alla Provincia di Belluno».
E’ nostro diritto morale manifestare tutti insieme per il SALVATAGGIO DELLA PROVINCIA di BELLUNO: siete tutti chiamati a dotarvi di nastri e coccarde blu/azzurre come quella nella nostra foto, colore simbolo dell’evento.
Da questa mattina è stato attivato il conto corrente bancario del Comitato “Salviamo la Provincia di Belluno” per raccogliere contributi da enti, associazioni e privati al fine di raccogliere le risorse per realizzare la manifestazione a sostegno della Provincia di Belluno del 24 ottobre e tutte le iniziative collegate.
Questo l’IBAN del conto corrente che, a nome del Comitato “Salviamo la Provincia di Belluno”, è stato aperto presso la filiale UniCredit che si trova in Piazza dei Martiri a Belluno:
IT 22 V 02008 11910 000102296694
Tutti sono invitati, secondo le loro possibilità, a contribuire. Nella giornata di lunedì 15 un invito particolare è stato rivolto ai parlamentari e consiglieri regionali bellunesi proponendo loro di versare duemila euro per consentire alla macchina organizzativa di iniziare subito a funzionare a pieno regime. Al momento in cui scriviamo è arrivata la risposta del capogruppo del Pdl in Regione, Dario Bond, che così a scritto al Comitato: “Sono pronto a versare la somma richiesta e sostenervi in questa battaglia, battaglia che sento mia e che sto portando avanti anche in queste ore in Prima Commissione e in Commissione Statuto dove stiamo analizzando il nodo Province. Nelle prossime ore provvederò al bonifico secondo le istruzioni inviatemi”.
E’ comunque possibile che già nelle prossime ore, appena le coordinate del conto corrente saranno diventate note, giungano le risposte anche degli altri interpellati.
Sul fronte organizzativo è stato definito il percorso della manifestazione/fiaccolata di mercoledì 24 ottobre che partirà alle 19 dal Piazzale della Stazione di Belluno per dirigersi, attraverso Via Loreto, in Piazza dei Martiri, compiere il giro dei giardini e poi, passando per Piazza Castello, concludersi in Piazza Duomo dove il Comune di Belluno ha assicurato la sua piena collaborazione per tutto l’aspetto logistico, dal palco all’impianto audio.
Sempre sul fronte organizzativo stanno proseguendo i contatti per organizzare l’accensione dei fuochi, in contemporanea con la manifestazione, sulla cresta del Visentin e, se possibile, anche su altri monti della provincia a significare il coinvolgimento di tutto il territorio per questa causa.
Sono ormai in fase di avanzata realizzazione alcuni spot per le televisioni e per le radio che nei prossimi giorni verranno messi in onda per richiamare il senso della mobilitazione e l’importanza di partecipare alla manifestazione del 24 ottobre. Con la stessa finalità l’Ascom ha preso l’iniziativa di realizzare mille manifesti da diffondere negli esercizi affiliati su tutto il territorio e l’emittente Telebellunodolomiti ha fatto sapere che contribuirà all’iniziativa realizzando vari servizi e varie trasmissioni dedicate all’argomento e facendo apparire sullo schermo in tutti i telegiornali, fino al giorno della manifestazione, una coccarda blu che richiama l’iniziativa “fiocco blu” con la quale tutti sono invitati a indossare un nastrino blu (il colore della fascia che viene usata dal presidente della Provincia) o a metterlo sull’auto, o sulla bicicletta o dovunque possa essere visibile, in segno di partecipazione alla mobilitazione.
Lasciate perdere l’argomento delle Unioni montane e concentratevi su quello straccio d’uomo di Bond “appena uscito” dal consiglio regionale in cui, lo dichiara lui stesso, i tre moschettieri montani e pedo-montani sarebbero stati insultati da quelli della pianura.
Ma quante volte l’ho ripetuto, per quanto banale e ovvio, che nella attuale democratura la forza della Provincia di Belluno in Regione è poco più di zero? Che volete che siano tre consiglieri, anche nel caso si battessero come leoni, contro il resto “della pianura”? Per questo, fioloi, è indispensabile mobilitarsi per ottenere la Provincia Autonoma di Belluno.
Provate ad immaginarvi cosa succederebbe se solo Belluno dovesse accorparsi con Treviso: si diluirebbe omeopaticamente e tragicamente anche la rappresentanza provinciale. Se poi, come vagheggia il sindaco di Calalzo, dovessimo pensare al Granducato del Cadore – idea storicamente accattivante – con quale forza (se non hai piena autonomia) ti presenti di fronte alla pianura? Con 40.000 anime che si sparano seghe dalla mattina alla sera?
Finalmente abbiamo un documento filmato che dimostra tutto ciò. Bond assomiglia davvero ad un pugile suonato quando spossato ed affranto (la finzione scenica è di gran valore: il cavaliere senza macchia e senza paura mostra i segni della lotta, ansima, ma alla fine qualcosa porta a casa; con due cerotti e qualche livido ci saremmo quasi messi a piangere; i più attenti potranno notare, all’inizio del dialogo, la scafeta …), quasi barcollante, si affaccia al popolo per dare livida testimonianza che la montagna è stata insultata dalla pianura.
Il bello è che questo straccio d’uomo (straccio come conseguenza dell’averle prese), deriso e calpestato dalla prepotenza padana, alla fine trova le forze per scagliarsi contro l’autonomia del TAA.
Come dite? E’ del PDL? Ah già, allora la cosa si spiega.
p.s. 1) – caro Bond, glielo vada a dire a sua sorella che un ente non costa nulla alla collettività solo perché i politici che siedono su quelle poltrone non prendono soldi; 2) – si è mai visto finora un dipendente statale o parastatale restare disoccupato?; 3)- i cordoni della borsa, quella che mantiene in vita questi enti, è comunque nelle mani della pianura: per fortuna che Verona, Vicenza e un pochettino Treviso … hanno una loro montagna.
Dal sito del Bard il comunicato stampa del 7 settembre scorso:
I Bellunesi hanno bisogno di riconoscimento e di valorizzazione del proprio territorio come accade nelle province autonome di Trento e Bolzano. Per questo motivo migliaia di persone hanno firmato per chiedere un referendum di passaggio di regione e il BARD (Belluno Autonoma Regione Dolomiti) sta promuovendo azioni con la popolazione per il mantenimento della provincia di Belluno e per il riconoscimento della sua specificità già riconosciuta nello statuto della Regione del Veneto ma ancora da applicare.
I bellunesi, oggi più che mai, hanno bisogno di questa opportunità per un territorio marginale in recessione drammatica, con chiusura di molti insediamenti produttivi e spopolamento di un territorio per quasi il 40% incluso nell’ambito delle Dolomiti Patrimonio dell’Unesco. Purtroppo siamo rappresentati da politici che, invece di tutelare le comunità bellunesi, si impegnano per distruggere comunità autonome che funzionano bene. Le province autonome vicine sono un esempio di buona gestione e di federalismo il loro modello dovrebbe essere copiato non distrutto. Se il resto della nazione avesse gli avanzi di gestione a bilancio che hanno Trento e Bolzano, allora avrebbe uno spread a -100 invece che a 400. Il BARD e i bellunesi oggi più che mai rivendicano l’autonomia e propongono per Belluno un modello di amministrazione responsabile che è l’unica salvezza per i territori marginali, periferici e minoritari come la provincia di Belluno.
Gli interventi dell’onorevole Paniz, e il silenzio degli altri rappresentanti della nostra provincia in Parlamento, ci fanno capire quanto è grande lo scollamento fra i reali bisogni dei bellunesi e i loro attuali rappresentanti. I Bellunesi hanno bisogno di politici che li tutelino permettendo loro di continuare a vivere nelle valli dolomitiche. E’ tempo che i bellunesi superino le divisioni fra partiti che non comprendono la gravità della situazione economica e che dia voce ai bisogni e al protagonismo politico dei cittadini.
Al Presidente Napolitano chiediamo attenzione e sostegno, non critiche. Gli chiediamo che valuti il ricorso che gli abbiamo inviato già da un anno e che il Consiglio di Stato ha smarrito, invece di rimproverarci perché agiamo pacificamente e legittimamente a tutela dei nostri diritti sanciti dalla Costituzione Italiana della quale Egli è il sollecito custode.
É inaccettabile che Egli vada a celebrare l’autonomia del Trentino Alto Adige-Sud Tirol e poi la neghi ai bellunesi che ne hanno altrettanto diritto. Per dirla in napoletano, che il presidente conosce bene, non ci sta bene di finire “cornuti e mazziati” tanto meno se ciò avviene con il gentile (e non richiesto) aiuto di uno dei nostri astuti parlamentari.
Diego Cason (Socio Fondatore BARD) e Moreno Broccon (Presidente BARD)