Quella volta fu Kennedy. Questa volta (altre circostanze, ok) è toccato ad Arno. Non c’è problema, Arno, a sentirsi sudtirolesi. Proprio non ce n’è. I soldini non risolvono tutte le difficoltà, certo, ma tra il poterne disporre liberamente (BZ) e il doverli elemosinare (BL), c’è una differenza abissale.
E’ vero: se penso alla consistenza della nostra attuale “classe digerente” mi si rizzano i peli. Ma se, oltre ai bes, venisse ristabilito il sacro diritto dei bellunesi di potersela scegliere con libere elezioni (evitando così la marmaglia dei sindakos che, quando va bene, non vede oltre due centimetri dal proprio naso), credo che potremmo giocarcela “alla pari” (non oso dire che vi faremmo vedere i sorci verdi, ché fra gente di montagna non si usa, ma ci siamo capiti…).
Sono certo che la convinzione di Kompatscher sia più che genuina: ma è comunque un lusso che noi bellunesi non ci possiamo permettere:
“Mi piacerebbe – ha concluso – che qui ognuno si sentisse sudtirolese, ovvero consapevole di poter costruire il proprio futuro, avendo gli strumenti per farlo”.
La nostra speranza si infrange in quel “avendo gli strumenti per farlo“. Noi, un esempio tra tanti, non abbiamo Vienna che ci fa da chioccia.
(ANSA) – BOLZANO, 7 LUG – “I rapporti tra Bolzano e Roma sono ottimi ed ora la nostra Autonomia è blindata”. Lo ha detto il governatore altoatesino Arno Kompatscher. In una conversazione con i giornalisti a metà legislatura, il governatore ha ricordato il “Patto di Garanzia” stipulato di recente con Roma, in base al quale – ha detto – “lo Stato non può più mettere le mani sul nostro bilancio e in base al quale abbiamo anche la sicurezza che sarà così nel futuro”.
Kompatscher ha ricordato che il “Patto” ha ottenuto l’imprimatur di uno scambio di lettere tra Roma e Vienna che ne costituisce un ancoraggio internazionale. Il governatore altoatesino ha fatto un bilancio positivo della sua attività a due anni e mezzo dalla sua nomina, ricordando gli obiettivi raggiunti, tra i quali ha indicato in modo particolare quelli economici, con un Alto Adige – che ha detto – ha ormai superato i livelli pre-crisi. Tra i punti importanti Kompatscher ha ricordato gli interventi nei settori dell’energia, della sanità e ha indicato per il futuro “un Alto Adige autonomo e in un certo senso indipendente, cioè non dipendente da decisioni altrui grazie ad una forte autonomia”.
“Mi piacerebbe – ha concluso – che qui ognuno si sentisse sudtirolese, ovvero consapevole di poter costruire il proprio futuro, avendo gli strumenti per farlo”.