elezioni provinciali: la palla passa al TAR che dovrà valutare il ricorso presentato dal BARD
Servizio di Antenna 3 con intervista al vicepresidente del Bard Silvano Martini
http://www.youtube.com/watch?v=XLHF4wmxWWU
Servizio di Antenna 3 con intervista al vicepresidente del Bard Silvano Martini
http://www.youtube.com/watch?v=XLHF4wmxWWU
L’articolo del Corriere delle Alpi sull’adesione della Regione Veneto al ricorso promosso dal BARD per ottenere il voto in provincia di Belluno (argomento già trattato con la pubblicazione della nota ufficiale del Bard; l’articolo riporta qualche elemento in più):
Ieri la decisione. Broccon e Martini: «La nostra azione per tornare al voto acquista un peso politico molto importante»
BELLUNO. Anche la Regione Veneto si costituisce al Tar nel ricorso promosso dal Bard per ottenere il voto in provincia di Belluno. La notizia è arrivata ieri ed è stata accolta con grande favore dai sottoscrittori del ricorso che proprio domani, alle 9.30, assisteranno al pronunciamento del tribunale amministrativo veneto proprio su questa vicenda.
«A nome del Bard, Belluno Autonoma Regione Dolomiti, desidero ringraziare il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, per aver dato corso alla nostra richiesta di appoggio al ricorso che mira a ripristinare il diritto del popolo bellunese a eleggere i propri rappresentanti nel consiglio provinciale ora commissariato sine die», scrive in una nota il vicepresidente del Bard, Silvano Martini che precisa come «il ricorso al Tar, con richiesta di sospensiva, da noi promosso è il primo in Italia e siamo l’unica realtà provinciale in cui semplici cittadini costituiti in movimento si sono direttamente attivati con una simile azione ottenendo l’appoggio di quasi tutte le forze politiche e ora anche l’importante partecipazione diretta della Regione che interverrà con propri avvocati».
«La presa di posizione anche del governatore veneto non può che conferire una maggiore forza e soprattutto peso a questa nostra azione», commenta anche il presidente Moreno Broccon che si augura che domani si possa davvero «permettere al nostro territorio di tornare alle urne. Infatti, se il Tar si pronuncerà per la sospensiva, questo significherà che entro breve tempo si andrà al voto».
«La provincia di Belluno deve rimanere un ente di primo livello amministrato con un consiglio provinciale e un presidente eletti direttamente dai cittadini, questo anche in considerazione delle funzioni che ad essa saranno trasferite, come prevede il nuovo Statuto appena promulgato», continua la nota del Bard che prosegue: «In occasione di un recente incontro con il Bard, il presidente Luca Zaia ha assicurato che l’articolo 15 dello Statuto troverà presto attuazione ed è intenzione della Regione chiedere il mantenimento della provincia di Belluno come ente di primo livello».
«Ci fa piacere che il governatore veneto abbia voluto sostenere la nostra battaglia», commentano Martini, Broccon e anche Diego Cason tra i sostenitori del Bard, «facendoci sapere che il ricorso che abbiamo presentato e per cui di tasca nostra, come singoli cittadini abbiamo sborsato 15mila euro, è giustificato. Forse questa presa di posizione dell’ente regionale potrà svegliare qualche coscienza che ancora era addormentata. Ora vediamo cosa dirà il Tar regionale».
Quattro sono le possibilità di risolvere questa vicenda da parte del tribunale amministrativo: o con una sospensiva, o con un rinvio alla Corte Costituzionale, o al Tar del Lazio per competenza, oppure può respingere il ricorso. Ipotesi quest’ultima che tutti si augurano non si configuri. «La materia è molto controversa», ci tiene a sottolineare Broccon, «ma il ricorso da noi presentato è molto ben piantato, si basa su ragioni ben fondate. L’ideale sarebbe ottenere la sospensiva così potremo tornare alla urne già a ottobre».
Broccon e Martini: «La nostra azione per tornare al voto acquista un peso politico molto importante». Dal sito del Movimento BARD – Belluno Autonoma Regione Dolomiti:.
BELLUNO, 12 GIUGNO 2012
Domani Mercoledì 13 giugno, alle ore 9,30, si discuterà al T.A.R. del Veneto a Venezia, il ricorso che chiede il ritorno alle urne per la provincia di Belluno. “ (cfr. copia del ricorso allegata) per l’annullamento in parte qua, previa sospensiva e previa remissione degli atti alla Corte costituzionale della questione di legittimità costituzionale in appresso meglio dedotta, del Decreto del Ministro degli Interni 24 febbraio 2012 e del Decreto del Prefetto della Provincia di Belluno 05 marzo 2012 prot. n. 3597, laddove, rispettivamente, omettono di indire la consultazione per l’elezione diretta degli organi di governo della Provincia di Belluno e la convocazione dei relativi comizi elettorali (doc. nn. 2 e 3) “
A nome del Bard, Belluno Autonoma Regione Dolomiti, desidero ringraziare il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, per aver dato corso alla nostra richiesta di appoggio al ricorso, presentato al TAR del Veneto, che mira a ripristinare il diritto del popolo bellunese ad eleggere i propri rappresentanti nel Consiglio Provinciale ora commissariato sine die.
Faccio notare che il ricorso al TAR, con richiesta di sospensiva, da noi promosso è il primo in Italia e che siamo l’unica realtà provinciale in cui semplici cittadini costituiti in movimento si sono direttamente attivati con una simile azione ottenendo l’appoggio di quasi tutte le forze politiche ed ora anche l’importante partecipazione diretta della Regione Veneto che interverrà con propri avvocati.
La provincia di Belluno deve rimanere un Ente di primo livello amministrato con un Consiglio Provinciale e un Presidente eletti direttamente dai cittadini, questo anche in considerazione delle funzioni che ad essa saranno trasferite, come prevede il nuovo Statuto appena promulgato.
In occasione di un recente incontro con il BARD il Presidente Luca Zaia ha assicurato che l’articolo 15 dello Statuto troverà presto attuazione ed è intenzione della Regione Veneto chiedere il mantenimento della provincia di Belluno come Ente di primo livello.“(cfr. di seguito l’articolo 15 del nuovo statuto del veneto appena promulgato) La Regione, ferma la salvaguardia delle esigenze di carattere unitario, conferisce con legge alla Provincia di Belluno, in considerazione della specificità del suo territorio transfrontaliero e interamente montano nonché abitato da significative minoranze linguistiche, forme e condizioni particolari di autonomia amministrativa, regolamentare e finanziaria in particolare in materia di politiche transfrontaliere, minoranze linguistiche, governo del territorio, risorse idriche ed energetiche, viabilità e trasporti, sostegno e promozione delle attività economiche, agricoltura e turismo. La Provincia di Belluno, d’intesa con le autonomie locali, in attuazione dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza e sulla base di appositi accordi, provvede a sua volta a conferire ai comuni o alle loro forme associative quelle funzioni amministrative che non richiedono l’esercizio unitario a livello provinciale.”
Certi della Vostra attenzione,
A nome del BARDSilvano Martini
(Vicepresidente)
(allegati: ricorso per chiedere il ritorno alle urne per la provincia di Belluno)
Il BARD è lieto di comunicare che sabato 16 giugno 2012 a Belluno presso la Sala F. De Luca in Borgo Prà si terrà il convegno L’AUTONOMIA – Il futuro governo della Provincia di Belluno col seguente programma:
Ore 9.15 Apertura sala
Benvenuto da parte del presidente del BARD Moreno Broccon
Saluto del sindaco di Belluno Jacopo Massaro
Prof. Daniele Trabucco – Dottore di Ricerca in istituzioni di Diritto pubblico Università di Padova.
“Autonomia bellunese tra ricorsi e commissariamenti”Franco Panizza – Assessore alla cultura Provincia Autonoma di Trento. Segretario politico del PATT.
“Un’Autonomia tante autonomie – Una Provincia per tante valli – Trento: esempio di coesione nel rispetto dei localismi verso l’Euregio Tirol”.Margherita Cogo – Consigliere Provincia Autonoma di Trento
“Autonomia da condividere” Aree omogenee, economie convergenti. UNESCO – Belluno, Trento, Bolzano, Europa motivi di unione.Silvano Martini, Vicepresidente del BARD
“Conclusioni”Ore 11.40
apertura dibattito
L’Upi, Unione delle Province Italiane ed il CERTeT Bocconi, hanno sviluppato una proposta per il riassetto delle Province – a cura del Prof. Lanfranco Senn e del Dott. Roberto Zucchetti – che è stata presentata all’assemblea dell’Upi a Roma il 6 dicembre 2011. Sempre nell’ottica di fornire ulteriori elementi di valutazione sul ruolo delle Province, ecco l’articolata e utilissima presentazione che illustra il progetto:
Può essere un caso di sdoppiamento di personalità: le ultime vicende elettorali legate alla lista civetta potrebbero falsare il senso della realtà a chiunque. Può anche succedere che ad essere schizzati (e quindi a non aver sentito bene) siano i giornalisti (arduo stabilire quale). Fatto sta che sul Corriere delle Alpi (1° giugno 2012, in forma di intervista) la sindaca Ciotti già si era espressa con alcune note storiche stonate da me evidenziate in “Pieve di Cadore: referendum ‘secessionista’ verso il Friuli e patriarcato d’Aquileia“; ma in quella intervista la Ciotti questo ha detto:
«Ragionando sul nuovo assetto che dovrà avere il territorio», «propongo che tutti i comuni della Provincia di Belluno confinanti con la Regione Friuli indicano il referendum per passare con quella regione. Il motivo di questa che potrebbe sembrare una provocazione sta nella mancanza di ascolto da parte della Regione Veneto dei problemi della montagna»
Il giorno dopo, 2 giugno, la sindaca riappare sul Gazzettino dicendo:
Ciotti: «Non mi sto muovendo per passare ad altra Regione»
L’ondata secessionista sta vivendo in questi giorni un ritorno di fiamma. All’interno di questo dibattito, Maria Antonia Ciotti, sindaco di Pieve, smentisce le voci che la danno impegnata nell’organizzazione di un referendum per chiedere l’annessione al Friuli Venezia Giulia. «Non mi sto muovendo – chiarisce il primo cittadino – Dalla Costituzione è previsto che i Comuni possano chiedere di passare ad un’altra Regione, ma penso che debba esserci una presa di coscienza da parte dei cittadini, non può essere un’imposizione calata dall’alto. Qualche tempo fa nel corso di un intervento in Magnifica, ho posto l’accento sui problemi che sta vivendo il nostro tertritorio. In quell’occasione ho detto che abbiamo una Regione che è matrigna, proprio per la scarsa attenzione nei confronti della montagna e che sarebbe meglio per il Cadore passare con il Friuli. Il mio voleva essere un messaggio provocatorio. Per il referendum poi ci vuole la collaborazione di tutti gli altri Comuni, da soli non si va da nessuna parte» (R.S.)
E noi che pensavamo di poter finalmente annoverare una passionaria referendaria ed autonomista fra i primi cittadini, notoriamente appartenenti alla categoria dei pesci lessi (perlomeno quando si entra nel campo della richiesta dell’autonomia). A questo punto, se non intervengono altre precisazioni, il dubbio regna sovrano: riguardo al referendum per passare in Friuli, la Ciotti pensa si debba fare SI o NO? A chi crediamo? Alla Ciotti del Corriere o a quella del Gazzettino?
Ad ogni buon conto, non è vero che per il referendum ci voglia la collaborazione di tutti gli altri comuni. Certo che se tutti ne decidessero l’indizione in modo coordinato, celebrandolo in data unitaria, l’azione di protesta avrebbe più forza. Ma è più facile credere che l’incombente profezia Maya si avveri piuttosto che i sindaci cadorini confinanti col Friuli si mettano d’accordo per fare assieme un referendum per il passaggio di regione.
Un ultimo appunto alla sindaca confusa: che miglior presa di coscienza può esserci, da parte dei cittadini, se non un referendum?