Andamento della permanenza turistica in valore assoluto anno per anno e in valore percentuale dal 2000 preso come anno base. La provincia di Belluno è quella che subisce il maggior accorciamento della permanenza, -47,8% rispetto al 2000, passando dalle 6,6 giornate del 2000 alle 3,5 giornate del 2022.
Ieri abbiamo preso visione dell’andamento della ripartizione provinciale delle quote delle presenze turistiche in Veneto dal 2000 al 2022, anno per anno. Qui la stessa ripartizione riferita al 2022 con due modalità grafiche diverse: un grafico a colonne e uno a “torta”. La sola provincia di VE copre il 53,7% delle quote totali mentre l’altra metà è così suddivisa. VR 26,0%, PD 7,4%, BL 5,2%, VI 3,0%, TV 2,5%, RO 2,2%.
Andamento in valore assoluto e percentuale della quota anno per anno delle presenze turistiche nelle province del Veneto dal 2000 al 2022. Rispetto al 2000 la variazione % della quota di presenze per provincia è la seguente: VR 6,2%, VI -0,7%, BL -4,1%, TV 0,1%, VE 0,6%, PD -1,2%, RO -1,1% mentre rispetto al 2010 è: VR 3,7%, VI 0,0%, BL -2,0%, TV 0,1%, VE -1,2%, PD 0,1%, RO -0,6%. In particolare, la provincia di Belluno passa da 5 milioni di presenze (5.054.091) con una quota del 9,3% nel 2000 a 3,4 milioni (3.398.194) di presenze con una quota del 5,2% nel 2022.
Presenze assolute dal 2000 al 2022 per i comprensori turistici del Veneto e andamento percentuale della differenza delle presenze di ogni singolo anno dal 2000 preso come anno base. Montagna e Terme, rispetto al 2000, sono costantemente in rosso chiudendo il 2022 rispettivamente a -35,5% e -21,7%. Per la Montagna, anche ricalibrando il periodo di confronto ponendo il 2010 come anno base l’andamento resterebbe in rosso con il 2022 a -27%.
Nel 2022 la permanenza media (pernottamenti/arrivi) nei comprensori turistici del Veneto è stata la seguente: Mare 6,04 – Città d’Arte 2,22 – Lago 4,56 – Montagna 3,61 – Terme 3,70 – a fronte di una permanenza media nel Veneto di 3,63 giornate. Il dato che conta di più è quello della seconda tabella/grafico che illustra le variazioni percentuali nei comprensori rispetto al 2000 preso come anno base: Mare -16,3%, Città d’Arte 3,7%, Lago -25,3%, Montagna -49,5%, Terme -47,0% con un Veneto a -23,5%. Con le Terme, la Montagna è il comprensorio nel quale la permanenza si è ridotta della metà (-49,5%) rispetto al 2000.
Sintesi 2022: fatto 100 il numero di presenze totali del Veneto, ai comprensori spettano le seguenti quote: Mare 38,0%, Città d’Arte 31,8%, Lago 19,8%, Montagna 6,1% e Terme 4,3%.
(Sintesi 2019: fatto 100 il numero di presenze totali del Veneto, ai comprensori spettano le seguenti quote: Mare 35,6%, Città d’Arte 35,7%, Lago 18,4%, Montagna 6,0% e Terme 4,4%.)
Del fatto che il comprensorio Montagna non possa vantare più del 6,1% delle quote delle presenze totali in Veneto, calate al 6,1% del 2022 (6,0% nel 2019) dall’11,4% del 2000 (il calo non è solo nella quota ma anche nel numero assoluto di presenze) lo abbiamo già visto nel precedente post sull’argomento. Cala anche il Mare che nel 2000 poteva vantare una quota del 45,2% e il Terme che ne vantava il 6,7%. Ad aumentare è il Lago che raggiunge il 19,8% (18,4% nel 2019) e soprattutto il Città d’Arte che arriva al 31,8% (ma nel 2019 aveva raggiunto il 35,7%: durante la pandeminkia la bastonata più grande se l’è presa proprio il Città d’Arte).
Nella seconda tabella le variazioni percentuali delle quote non più anno per anno ma riferite al 2000 preso come anno base; i trend dei vari comprensori sono inequivocabili fino al 2019, poi si manifesta la scossa del covid che penalizza il Città d’Arte e “premia” il Lago. Guardando dunque sensatamente al 2019 il Mare vede la sua quota diminuire del 21,4% (rispetto al 2000) mentre il Città d’Arte e il Lago hanno un guadagno di quota pari rispettivamente al 67,8% e 18,7%. Un taglio netto si manifesta per il Terme che dal 2000 perde il 33,6% della sua quota e soprattutto il Montagna che subisce un -47,6% (passando dall’ 11,4% della propria quota nel 2000 al 6,0% nel 2019).