coviddi bellunioti alla riscossa
Sempre per la striscia quotidiana di comicità involontaria generosamente fornitaci dai giornalai. Solo una settimana fa, in relazione all’occorrendo e “proprio netto” calo dei contagi su base settimanale, l’Amico del Popolo ci informava che la lieta novella non era altro che
il segno più evidente che funzionano le misure di contrasto al coronavirus (Zona arancione, Zona rossa, vaccinazioni).
La stessa benedizione non era però ancora giunta per il Veneto, ché, evidentemente, quelli laggiù erano informati ad atteggiamenti più lascivi di quelli adottati dai sobri montanari (quelli lassù). Con granitica certezza i nostri scolpivano poi un radioso avvenire:
Oscillazioni ci potranno essere nei giorni prossimi, vedremo forse dei rialzi, ma la tendenza sembra sicura.
A distanza di una settimana, per gli otelmi del contagio l’amara sorpresa:
Oggi, martedì 30 marzo, l’incidenza del coronavirus in provincia di Belluno purtroppo risulta di nuovo sopra la “soglia rossa” 250, raggiungendo il valore di 255 e confermando la forte crescita di contagio su base settimanale già evidenziata ieri con il valore di 243 (ieri +26, oggi +12). La provincia di Belluno in questa fase fa peggio del dato regionale veneto, che sembra aver preso con decisione la via del calo: oggi 225, ieri 242 …
Insomma, i coviddi bellunioti si sono ringalluzziti mentre quelli venetioti si sono presi una pausa, guadagnata con sudore dopo mesi di dai e dai.
Non occorre essere un losco figlio di puttana che passa il tempo nei fumosi bar di Caracas per sapere che la schiera di stacanovisti delle chiusure, i chiusuristi, non avranno alcuna difficoltà a pescare nel mare di merda delle già preconfezionate possibili e plausibili scuse: variante inglese-brasiliana-marziana-venusiana-vulcaniana, mica chiusi del tutto eh, evidentemente i detenuti domiciliari devono aver trovato il modo di assembrarsi lo stesso, e così via all’infinito.
Confermato quindi che la causazione tra calo dei contagi e lock down era ed è una puttanata gigantesca (qui in terra belluniota come in qualsiasi altro angolo di mondo), addolorati che i coviddi abbiano ripreso lena quassù ma gonfi di gioia che si stiano rammollendo laggiù, ci ricomponiamo in fervente attesa della prossima striscia di comicità involontaria.
(da segnalare altro fatto: i talebani del lockdown, a tutte le latitudini, qualche giorno fa ringhiavano con la bava alla bocca alla inasprita chiusura dei teteschi per Pasqua pur avendo – signora mia – meno della metà dei nostri contagi: della serie “noi qui a lamentarci mentre loro sì che fanno sul serio e chiudono tutto!”. Il giorno dopo la Merkel s’è rimangiata la “proprosta” chiedendo scusa al popolo tetesco. Cosa faranno dopo Pasqua non si sa, cazzi loro, ma i nostri giornalai, alla notizia del dietro-front della Merkel…
tutti muti)