Il buco nell’acqua del Bim Gsp. Non era mai riuscito a nessuno.
L’11 luglio 2010 Bottacin chiede formalmente al presidente del Bim Gsp Roccon ragguagli sulle insistenti voci che vedono l’ente insolvente nei confronti di una folta schiera di artigiani (che hanno prestato la propria opera “da mò”, ma non hanno ancora ricevuto i relativi pagamenti). Roccon ammette le colpe: «Bottacin non scopre nulla di nuovo, è ormai noto che da 6-7 mesi ormai le banche si sono raffreddate nei nostri confronti». (vedi articolo)
Bottacin manda poi una lettera al prefetto per cercare di fare chiarezza su più di una vicenda legata al Bim Gsp. Roccon, che sa di essere nella merda fino al collo, il 21 ottobre 2010 risponde a Bottacin appigliandosi ad un cavillo lessicale che vede contrapposto il Bim Consorzio con il Bim Gsp (ovviamente sappiamo che i due enti sono diversi fra loro). Roccon poi si diverte dicendo che «Bottacin è un bravo ragazzo, si impegna, ma non studia». (vedi articolo)
Il 23 ottobre Bottacin replica a Roccon: «Io ho studiato, e i problemi per reperire le risorse ci sono ancora». (vedi articolo).
E giungiamo infine (si fa per dire) al 18 febbraio 2011: “Bim Gsp, buco da 50 milioni di euro”. E qui interviene Roccon con tutto il suo acume dicendo che:
«Il piano d’ambito soffre perché abbiamo venduto meno acqua di quanto previsto nel 2004. Ogni anno mancano all’appello circa 7 milioni di metri cubi e ciò ha spiacevoli ricadute nell’aspetto della programmazione degli investimenti e delle tariffe. E pensare che, quando avevamo pensato alla quantita d’acqua consumata in un anno dai bellunesi, avevamo rivisto al ribasso l’indice Istat. E’ inspiegabile il motivo che porta i bellunesi a consumare il 20% in meno di acqua rispetto alla pianura. Il tutto è forse dettato da una buona abitudine al risparmio, fatto sta che questa qualità ci ha messo in grossa difficoltà».
Quelli del Bim, Nono Tino li avrebbe appellati “Paiaze!”.
Si viene a sapere (nel resto dell’articolo) che solo nel 2008 si è scoperto che la previsione era sbagliata. Domanda: nel 2004 si sono fatte le previsioni di consumo e solo nel 2008 qualcuno si è chiesto come mai i bellunesi consumano meno acqua della pianura? Paiaze!
E Bottacin si toglie un sassolino: «Il problema c’è», sottolinea Bottacin, «quindi in estate, quando avevo lanciato l’allarme, non ero un visionario, come affermato da qualcuno».
Poi ritorna Roccon dicendo che Bim Gsp ha per il 2010 un attivo di 1 milione. Gli risponde Bottacin: «Se il Bim Gsp non ha problemi di bilancio, perché andare al rincaro delle bollette? E perché pensare di far pagare pure gli arretrati? Come cittadino e come Istituzione, chiedo massima chiarezza». (vedi articolo)
Dov’erano i sindaci che dovrebbero esercitare il controllo dell’ente? Paiaze!
La soluzione avanguardista: aumentare le tariffe anche retroattivamente. Paiaze!
foto: Flickr (Smithsonian Institution)