svantaggi, soprattutto svantaggi (il ‘piubellista’ del mondo)
Uno, tale Giuliano Vantaggi, ha ricevuto l’incarico di “direttore del turismo bellunese” (il primo). Il piùbellismo d’ordinanza, quello sciorinato dagli incalliti cantori di questa landa dolomitica, solitamente si limita alle montagne più belle del mondo. Il nostro, invece, per dare l’impronta, s’è allargato a tout le monde. Dall’intervista al neo manager (grassetto nostro):
«Viviamo nel posto più bello del mondo, in molti ce lo invidiano. Dobbiamo riscoprire l’orgoglio di essere bellunesi, solo in questo modo potremo rappresentare al meglio le nostre montagne ai turisti che arriveranno»
E, badate, che “in molti ce lo invidiano“.
Be’, quelli del Donbass di sicuro, e più recentemente anche quelli di Douma: per gli altri, non perdiamo le speranze (essendo il posto più bello del mondo, tutti, ma proprio tutti, dovrebbero invidiarcelo… eccheccazzo!). Qualcuno un giorno dovrà poi spiegare al neo manager che la parola “posto” si usa per le galline in batteria: la parola giusta, in questi casi, quella che antropologicamente brilla come mille soli, è “luogo“.
Domanda per il Mosè de noantri: come mai l’Italia – notoriamente un insieme di posti demmerda – nel 2017 è cresciuta in presenze turistiche del 5,4% mentre la Provincia di Belluno – unica tra le sette province venete a registrare un calo – ne ha perse il 4,2%? Ancora, andando questa volta al STL Dolomiti: come mai è cresciuto “solo” del 2,8%?
(spoiler: siamo il posto più bello del mondo, ma gli altri sette miliardi di stronzi non lo sanno ancora)