specificità bellunese: Reolon vorrebbe i 67 sindaci bellunesi in aula (‘quelli del Bim-Gsp’, tutti quanti in aula?)
Sergio Reolon, esponente del piddume bellunese che avanza (nel senso che resta lì, che avanza, come gli avanzi che in albergo usi il giorno dopo per fare i polpettoni) sostiene che martedì (che giorno fortunato; il giorno in cui al Consiglio regionale si voterà about l’art. 15, quello della specificità della provincia, oops, area vasta di Belluno) i 67 sindaci bellunesi (due si sono persi nelle fusioni) dovrebbero essere presenti in aula con la fascia tricolore per rappresentare il territorio provinciale.
Ecché, ce li mandereste voi 67 sindaci (pur tenendo conto che non tutta la squadra porterebbe “la macchia“) …
che per 10 anni di fila hanno alzato le manine come belle statuine votando bilanci come quello del Bim-Gsp (86 milioni di buco alla fine del 2012), che alla meglio si son cagati addosso, che nonostante tutto hanno avuto il coraggio e la faccia di tolla di ripresentarsi per un secondo mandato, chi per un terzo?
No dico, questa feccia, perché nella valutazione dell’operato politico amministrativo lato Bim-Gsp di feccia si tratta, voi la mandereste in aula in Consiglio regionale in rappresentanza del nostro territorio?
(la stessa feccia – sempre valutazione di carattere politico amministrativo – che si è battuta il petto promettendo class action contro Enel e Terna dopo i black-out cadorini e che ora dorme il sonno dei cojones (coloro che non sanno quello che fanno)! Stendo un pietosissimo velo sul fatto che uno di loro, in virtù delle scelte di un governo a guida bimbominkia, si appresta a governare dal prossimo autunno l’intera provincia, istituzione svuotata e zoppicante finché volete, ma nella quale si possono ancora fare un sacco di danni e puttanate. E con uno di loro lì, votato autoreferenzialmente, ai bellunesi dovrebbero tremare le vene dei polsi dal terrore, perlomeno.
A Venezia? Sì, ai Piombi però!
Ovviamente non per espiare “pene penali”, che non abbiamo certo titolo ad “elargire” disinvoltamente, ma così, come immagine allegorica di sofferenza per la propria – abissale, incommensurabile – ignoranza e, soprattutto, incompetenza ad amministrare)
E così sia.