sindaco di Lozzo di Cadore (eppur si muove)
Subito dopo la prima emergenza cadorina, quella che è stata chiamata black out di Natale, il BLOZ ha dato voce a @cittadino lozzese pubblicando due righe in considerazioni sul ‘capo del comun’ e la gestione delle informazioni.
E non v’è dubbio che (ma forse il ciuciacazzi di turno non è d’accordo), assumendo in sé il comando supremo delle forze dell’ordine e della protezione civile, in quella specifica circostanza, la macchina comunale e il di lei centro pensante, il capo, non fece proprio una gran bella figura. Diciamola tutta: fece una figura di marmellata.
La fece, soprattutto, in relazione al supporto informativo che, ben lontano dal collassare, ché se fosse collassato se ne potrebbe almeno piangere l’esistenza, non emise neanche un gemito, tanto che il pesce rosso nella boccia di vetro ci ha davvero rotto i coglioni tanto ci è parso logorroico.
Se poi pensiamo al fatto che in quei concitati giorni il Bar Commercio da Cice diventò il centro nevralgico attraverso cui passò tutto il flusso informativo del blecaut lozzese e cadorino (ricordate? ‘Per fortuna c’era la stampa locale a tenerci informati …‘), una sorta di NORAD de noantri con il primo cittadino nelle vesti, anche, di primo avventore (come avrebbe fatto, sennò, a sapere cosa gli stava succedendo attorno?), il quadro peregrino si compie nella sua complessa interezza.
Salutiamo quindi con gioia e brio la notizia dataci da @x – che non ho avuto modo di verificare, ma che sembra verosimile – secondo la quale sul portone del municipio – a seguito della grande bufera e seconda emergenza che ha appena finito di frustare selvaggiamente questo angolo di mondo – è stato esposto il numero di telefono (satellitare?) al quale il borgomastro può essere raggiunto (ad ogni ora del giorno e della notte?) in cerca di eventuale conforto.
Un altro segno – inequivocabile – che l’Uomo si evolve.
(foto boorp.com)