SI TRATTA DI IMPRONTITUDINE O DI DABBENAGGINE?
di Giuseppe Zanella
Leggo, invero senza alcuna sorpresa, sul Corriere delle Alpi l’articolo del 25 u.s. a firma dell’ottimo Valentino Suani, dal titolo “Martagon pronto a sfidare Zanella-Aspetto un segnale dalla gente”. Dico a ragion veduta che la cosa non mi ha suscitato alcuna sorpresa, giacché molti lozzesi mi sono testimoni di aver sempre preconizzato che i tre magnifici effigiati a corredo dell’articolo non avrebbero lasciato nulla di intentato pur di tentare l’ennesima scalata alla conquista di Palazzo Venzo. E’ risaputo come l’ambizione (contenuta nei giusti limiti) sia da sempre la molla per chi ambisca a far politica, anche al solo livello locale (avendo magari di mira obiettivi più ambiziosi su base territoriale, vuoi che si tratti del BIM, della Provincia…).
Se però l’ambizione rasenta o tocca vette spropositate, la cosa, a mio modesto avviso, assume caratteristiche profondamente sbagliate che obnubilano la stessa capacità di obiettiva valutazione della realtà e dei propri limiti. Premesso che non conosco i due più giovani esponenti del trio della vecchia politica locale, promotori della ennesima, prossima e prevedibile iniziativa politica, il mio pensiero vuole soltanto essere un intervento che trascende gli aspetti personali, limitandosi a disquisire sulla qualità di quanto esposto nell’articolo che mi accingo a commentare attraverso qualche doveroso appunto di natura squisitamente politico-amministrativa e di confutazione di qualche asserzione che, sempre a mio parere, stride con la logica e la coerenza.
Per dovere di precisione, debbo rilevare che non è vero che Martagon Gianni e Zanella Miriam abbiano esplicato il mandato di consiglieri e di assessori per tre legislature ossia per 15 anni (dal 2004 al 2019) in quanto dal 2004 al 2009 chi scrive sedette in Consiglio Comunale ed il duo sopracitato non mi risulta proprio di essere stato collega di consigliatura del sottoscritto, né risulta che i due avessero ricoperto in quegli anni l’incarico di assessore esterno. Semmai si è trattato di 10 anni (due legislature, dal 2009 al 2019).
Nel merito alcune considerazioni si impongono. Dal 2019 si sono succedute due elezioni amministrative, entrambe andate a vuoto: quella del 2019 per mancanza del quorum e quella del 2020 per mancata presentazione di candidature. Due fallimenti consecutivi della amministrazione uscente!! Alla fine della consultazione del 2019, l’allora candidato sindaco, Gianni Martagon, fece una tassativa dichiarazione parlando di una sua esperienza chiusa amaramente e negando di nutrire altre velleità di ripresentazione… Ora siamo di fronte ad un ripensamento, giustificato dagli appelli rivoltigli “sia dal paese che da fuori”. Umano cambiare idea, ma qui si tratta di una smentita ad un ferreo proposito diffuso, soltanto qualche mese addietro, su tutti i media!
Anacronistico e sottilmente incensatorio per la propria fazione e per le capacità della vecchia/nuova compagine è la sottolineatura operata dal nostro laddove afferma che il paese “abbisogna di persone (amministratori?) con elevate competenze, professionalità ed esperienza per ripartire. Una amministrazione con gente nuova perderebbe troppo tempo nella conoscenza dell’Ente, degli Uffici, degli Enti locali con cui collaborare…”. Ahi, Ahi, Ahi, Sig. Martagon! Lei parla delle strade e dei marciapiedi quali esempi di opere urgenti da mettere in cantiere e fa capire che solo lei ed i suoi compagni di cordata, dall’alto delle vostre competenze, sareste in grado di fare il bene del paese. E’ forse quello che avete fatto nei dieci anni trascorsi nel Palazzo? Mi saprebbe indicare quali sono state le Vostre Opere qualificanti ed espressione di una politica “Alta”? Poi noto anche una palese contraddizione. Voi vi siete accorti che in paese c’è troppo disinteresse e vi aspettavate una risposta più forte dalla cittadinanza, invece avvertite che “c’è poca voglia di ripartire”. A questo punto, sempre a mio modesto parere, dovreste avvertire la necessità di una autocritica per le vostre responsabilità documentate dai due fallimenti elettorali del 2019 e del 2020.
Niente di tutto ciò appare sull’articolo sopra menzionato. Non penserete forse anche voi, come un vostro sostenitore, che la disaffezione per la Cosa Pubblica sia da imputare alla recente sentenza della Corte dei Conti e che la colpa ricadrebbe su chi ha avuto l’ardire di segnalare i fatti alla competente Autorità Tutoria? L’appello che lanciate ai lozzesi a “sostenervi e darvi l’ultima spinta” non vi pare strida alquanto con i “motivi di sconforto” che voi stessi mettete in risalto nel predisporre le vostre truppe e le vostre ‘salmerie’? Voi volete e pensate che i lozzesi vi votino turandosi il naso, come fece il buon Indro Montanelli. Senonché la vostra improntitudine vi fa dimenticare gli errori, le omissioni, le manchevolezze del passato. Magari potrete anche farcela a sedervi nuovamente sui più alti scranni del Palazzo ma non sarete sicuramente in grado di rifarvi una immagine politica degna di questo nome.