Settimana della Cultura: a Lozzo di Cadore un seminario sulla gestione della differenziata
Già un anno fa, sul blog del Ladino cadorino, mi lamentavo che il Cadore non riesce proprio a capire che ogni evento può e deve essere usato per fare “promozione turistica“.
E’ il caso della cosiddetta “Settimana della cultura”, evento ministerial-statalista giunto alla XII edizione (dal 16 al 24 aprile), che può tornare utile per rimettere in moto la macchina del turismo (dopo la parentesi invernale).
Se avete voglia, fatevi un giro sui siti istituzionali dei comuni, della provincia, dei consorzi e verificate come la cosa sia sentita. Niente. Quando va bene un accenno.
Lozzo di Cadore però, sulla spinta della quanto mai effervescente assessora alla cultura, quest’anno ha la fortuna di poter disporre di un evento eccezionale.
NO, non mi riferisco alla inaugurazione del nuovo allestimento del museo della latteria (che viene invece spacciato come inaugurazione del museo), che altro non sarà che un momento per mangiarsi due tartine e leccarsi le dita (le tartine, lo so per certo, saranno guarnite con formaggio della Val Maira).
NO, non mi riferisco al concertino barocchino ordinato un tanto al chilo, e neanche al “solito” giro della Roggia dei Mulini.
L’evento clou della settimana della cultura sarà, per il nostro paese, l’organizzazione del seminario su “Come conquistare la maglia nera nella gestione della differenziata: strategie a confronto. Il caso di Lozzo di Cadore“. I pochi posti letto a disposizione sono già stati prenotati, ma per gli arrivi previsti è stato organizzato un efficace sistema di dirottamento verso le aree contermini.
A quanto si legge nella locandina stampata dal comune, interverranno “amministratori, esperti e alcuni cittadini che da tempo separano l’umido dai rimanenti rifiuti e lo usano per produrre composter“. Al sindaco spetterà l’arduo compito di spiegare, nel dettaglio, le varie fasi che hanno permesso a Lozzo di Cadore il raggiungimento di un così nobile e prestigioso risultato.
E’ data quasi per certa la partecipazione del governatore del cantone degli Uri, che ha espresso l’ardente desiderio di esportare in Svizzera questo modello di “buona pratica” nella gestione dei rifiuti.
Per maggiori informazioni ci si può rivolgere agli uffici comunali. Prenotazione obbligatoria.