Se la gente di Lozzo non va a consiglio, portiamo il consiglio alla gente di Lozzo
Sempre dal Bolpar (bollettino parrocchiale, Pasqua 2010, p. 13), per ora unico cordone ombelicale che ci lega all’attività dell’amministrazione comunale (a parte le passeggiate pro-informative che ognuno di noi può farsi all’atrio del municipio per leggersi i deliberati esposti, quando non siano già stati “ritirati” per scadenza dei termini).
Parla il sindaco:
Mi rendo conto che a volte le scelte e le decisioni prese dall’Amministrazione non sono ben conosciute. Vi chiedo scusa per questo. Cercheremo nei prossimi mesi di essere puntuali informandovi con una certa regolarità sulle questioni più importanti e delicate. Vi invito però anche a partecipare ai consigli comunali dove tutto viene discusso e deliberato.
Cosa c’è di male in tutto ciò, vi chiederete. Niente, assolutamente niente. Anzi.
A parte talune imprecisioni come il ritenere che in consiglio “tutto viene discusso e deliberato”, che è vero solo se si puntualizza “tutto ciò che deve passare (necessariamente) per il consiglio viene discusso e deliberato”. Ma è una sottigliezza.
Ma prendo spunto dalla centralità del consiglio comunale e dall’invito che il nostro sindaco fa di partecipare ai consigli comunali, per fare una considerazioni e una ri-proposta.
L’ultimo consiglio comunale è stato convocato alle sei del pomeriggio. Non lo posso giurare, ma l’ho sentito e ci credo (facilmente verificabile ma, mi fido, tanto non cambierebbe niente). Proposta semiseria: fatelo a mezzogiorno, che la maggior parte di noi è quasi di sicuro a casa; un salto, prima di tornare al lavoro alle 13.30, lo si può fare volentieri (l’offerta di un fernet consigliare sarebbe gradita).
Ma veniamo alla proposta seria.
Caro sindaco, vuoi tu veramente che i tuoi cittadini vengano a consiglio? Lo vuoi veramente? SI, lo hai scritto!
Faccio mia la tua proposta, solo che scambio le “direzioni dei flussi”. Mi spiego.
Premetto che la cosa non è per niente avanguardistica, né lungimirante. E’ già stata proposta in passato (nella variante “radiofonica”), ma oggi torna di attualità. Vediamo come e perché.
Proposta:
- con 60 € compriamo un registratore digitale che mettiamo al centro dell’arena politica (consiglio comunale);
- quando inizia il consiglio qualcuno si incarica di accenderlo e alla fine di spegnerlo;
- poi qualcuno prende il file mp3 già pronto e lo mette in rete, così la gente può sentirsi con comodo i contenuti dibattuti, quando vuole e dove vuole;
- non ci vogliono più di 83 secondi (a parte il tempo di caricamento), cronometrati io ora, in questo momento, ades, now per confezionarvi il file mp3 che trovate a fondo pagina …
Si può fare, volendo, la stessa cosa anche con una ripresa video, ma richiede più tempo …; si può anche fare la trasmissione in diretta, sempre video, ma a che pro, se possiamo sentircela in differita con comodo e, sottolineo, quando e dove vogliamo?
Che ne dite? Se la gente di Lozzo non va a consiglio, portiamo il consiglio alla gente di Lozzo. Lo diceva anche qualcun altro, ma si riferiva alle montagne (e alla fede).
Allora?
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