se fatte coi piedi NO, NO, NO (la Corriera…)
La Corriera di oggi titola:
“Referendum: Sì o No alle riforme”
(e qui, naturalmente, la parola riforme è volutamente usata come sinonimo populista di “migliorativa”)
Riformare vuol dire solo dare nuova forma. Non c’è niente nella parola riforma che garantisca un risultato migliore a quanto si mette mano. E quando è un piddino a metterci le mani, la nuova forma è generalmente peggiore della precedente: na chiavica, solitamente.
Riforme?
Come quella sulle popolari appena stoppata dal Consiglio di Stato? Come quella “Madia” della pubblica amministrazione cui la Corte Costituzionale ha segato le gambe qualche giorno fa? Come quella della bona squola per la quale a dicembre ci sono ancora istituti senza insegnati? C0me questa revisione costituzionale portata avanti dal governo (non dal parlamento) in trincea e che sta portando il Paese a spaccarsi a metà?
NO, NO, NO (di thatcheriana memoria)
No, in particolare nel merito ma anche nel metodo. No a sudditanze di ogni tipo.
NO