schifisco! (o del Padoan pentito retroattivamente)
Anche al papa sfuggì un “cazzo“, proprio lì sul balcone (“in questo cazzo la provvidenza di Dio si rende visibile…“).
Ma qui si parla di retroattività fiscale. Si parla della cancellazione dello sconto Irap introdotto solo pochi mesi fa. E poi bisognerebbe ricordare la tassazione del Tfr (tassato comunque e sempre “in più” rispetto a prima) e la predazione del risparmio (compreso, badate bene, quello previdenziale). E poi, e poi! Che il fisco sia uno schifo se n’è accorto pure lui, Padoan, quello dei consistenti tagli strutturali delle tasse, talmente consistenti da passare, i tagli, da 43,3% a 43,6% (una sottrazione aggiuntiva, miracolistica, diciamo).
Quindi, voglio dire, nessuna sorpresa.
Clamoroso lapsus freudiano del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan alla Camera dei deputati. Rispondendo a una raffica di interrogazioni parlamentari che lo accusavano di avere messo tasse retroattive in violazione dello Statuto del contribuente, il ministro di Matteo Renzi ha promesso di non farlo più. Ma si è confuso e quando ha dovuto pronunciare la parola “fisco” si è impappinato e gli è uscito “schi… (fo)”. E’ il primo ministro delle tasse cui esce dal profondo del cuore che sì, le tasse fanno schifo. Schi../Fisco puà diventare il rap più gettonato dal contribuente italiano… (dal canale di Franco Bechis)