Sarkó non ride più ma Hollande inizia a piangere
Anche se di poco, il Mortadella francese (forse il Prodi italiano era un po’ meglio) ha superato quel grandegion di Sarkozy. Anche se Sarkó si è preso qualche libertà di troppo nei confronti della italiana repubblica bananiera, ridendo alle nostre spalle, come cialtronaggine preferivamo la sua, condita con un po’ di rigore, a quella del provincialotto Hollande dalle “mani bucate”.
Il fatto poi che il tecno-cialtrone di casa nostra, tale Monti, incapace di metter mano alla spesa pubblica se non chiamando Mr. Bondi – cui ha affidato il tentattivo di taglio di 4 miliardi di euro (su una spesa totale di 800 mld e aggredibile di 80) e a cui addosserà la colpa di un quasi certo insuccesso (la burocrazia italiana è la Casta per antonomasia, una cupola a comportamento mafioseggiante che si opporrà con tutti i mezzi ad ogni ipotesi di taglio) – abbia detto di avere le “stesse idee di Hollande sulla crescita“, ci consegna la certezza che, nel migliore dei casi non andremo da nessuna parte, nel peggiore ci avviteremo risucchiati dal buco nero della smisurata stoltezza ed incapacità di questi Sgovernanti.
Ultima nota: almeno i francesi se lo sono votato, il presidente. Noi invece ci troviamo tra i coglioni sia Napolitano, nominato dal parlamento, sia Monti, nominato dal precedente, detto il “peggiorista”. Vive la France.
E che dio ce la mandi buona coi mercati (più per l’Alba Dorata che per Hollande, per il momento).