Roggia dei Mulini: venghino siori e siore che c’abbiamo anche la granita…
Il proposito, magari, era quello di allestire una scenografia come quella che si può osservare nel dipinto di Daniele Zanella che adorna la copertina della bibbia del ladino lozzese: Il dizionario della gente di Lozzo (la si può osservare qui).
In alternativa (o in aggiunta), il sindaco, che già si era dichiarato – in quanto a presenze turistiche, a dire il vero 🙂 – abbastanza soddisfatto, potrebbe aver voluto intercettare parte della fiumana di turisti che, da Auronzo e Sappada, dalle innevate piste sciamano verso le proprie dimore e che potrebbero trovare, nella roggia in versione frozen, un apres ski di caratura elevata con cui deliziarsi.
(mi sovvien un altro dubbio: che abbia finalmente trovato modo, il sindaco, di prendere coscienza della differenza tra turista ed escursionista?)
[la roggia dei mulini] permetterà a Lozzo di incrementare le presenze di turisti di cui, a dire il vero, siamo già abbastanza soddisfatti…
Come che sia, ad occhio e croce non sembra di poter dire che “l’iniziativa” (se tale è) non sia scevra da possibili conseguenze, stante il fatto che l’acqua bagna, si infiltra e soprattutto, quando gela, aumenta di volume. Ne sanno qualcosa le Dolomiti che, a cicli di gelo-disgelo, perdono pezzi da sempre.
(resta da capire se un umano, in questo caso dotato di intelligenza, abbia preventivamente bloccato le ruote, lasciando correre l’acqua, o se le ruote si siano bloccate da sole per effetto della “morsa da gelo”… Mistero!)
(foto del 29 gennaio 2016)