Reolon ed il sillogismo sulla Safilo
Ecco a voi un maestro di sillogismo, Sergio Reolon, sulla vicenda Safilo (verso la fine del video):
Safilo aveva portato via il marchio Armani a Luxottica qualche anno fa. Luxottica non è andata in crisi per questo. Allora, adesso non può andare in crisi la Safilo per questo motivo, vuol dire che c’è altro. […]
I trascorsi politici “rivoluzionari” del nostro, prima dell’approdo nel molliccio PD, devono ancora albergare nelle circonvoluzioni cerebrali che sovrintendono al pensiero. Il crapone lucido dovrebbe però ricordargli che il tempo passa per tutti e che il dinamismo in certi ambienti d’impresa è rally quotidiano, cosa che i politici fanno fatica a capire abituati come sono a ragionare in termini quinquennali (un aneddoto recita che lo statista pensa al futuro, il politico alle prossime elezioni).
Il nostro è tuttavia convinto che, siccome la Luxottica non ha sofferto quando la Safilo si è accaparrata il marchio Armani, deve essere per forza vero anche il contrario (qui sta l’acuto sillogismo). Il primo luglio del 2011 lo spread fra Italia e Germania a 10 anni era di 183 punti, il 9 novembre 2011 aveva raggiunto i 553 punti poi con Monti era ridisceso a 280 e poi, sempre con Monti (tanto per sottolineare che poteva anche restarsene alla Bocconi), è risalito e qualche giorno fa, il 16 maggio 2012, era a 436. Nel giro di qualche mese siamo passati dal paradiso (e nel paradiso del basso spread ci siamo stati per anni) all’inferno, poi abbiamo soggiornato nel purgatorio “tecnico” ed infine ci siamo nuovamenti ritrovati negli inferi. Solo per dire che … le condizioni mutano, tranne che per il sillogista PDmenoellino.
Che comunque ha il tempo per sfoderare un’altra perla di pensiero economico:
Quando si è in mano a gruppi finanziari, i gruppi finanziari pensano alla finanza e la finanza significa fare soldi con i soldi e non preoccuparsi della produzione.
Quando la Safilo ha avuto bisogno del sostegno nonché del salvataggio finanziario, la cosiddetta finanza è andata da dio. Ora non più, sembra. Forse Reolon non ha idea di cosa voglia dire finanza pura: quella che crea derivati scommettendo su qualsiasi cosa si muova a questo mondo. Quelli dell’olandese Hal Investments, a confronto, sono “benefattori”.