renzate che galleggiano (o del taglio della spesa indolore)
Renzi dice solenni stronzate. Chiunque dovesse sostenere che, nelle condizioni date, si possono fare tagli della spesa pubblica per 16 mld (ma saranno 20) in modo indolore, provvedendo al taglio del 3% della spesa dei ministeri, direbe una stronzata, foss’anche il padreterno.
Ne ho le prove. Basterebbe, conoscendo com’è formata la spesa dello Stato, far due conti semplici semplici. Come quelli citati da Phastidio, per esempio:
«Se questo taglio si applicasse a tutta la spesa pubblica (centrale e locale), a conti fatti, escludendo le spese per investimenti, quelle per il personale e quelle per prestazioni sociali (pensioni, assistenza, sanità, ammortizzatori sociali), si potrebbero realizzare al massimo 6 miliardi di euro. Dal totale di 806 miliardi di euro di spesa pubblica prevista per il 2014 dal Def (Documento di economia e finanza) bisogna infatti sottrarre circa 84 miliardi per gli oneri sul debito pubblico, 164 miliardi per gli stipendi dei dipendenti pubblici, 320 miliardi per le prestazioni sociali e 50 miliardi di spese in conto capitale, cioè in investimenti. Tutte voci che non può o non vuole tagliare. Restano appunto circa 190 miliardi. Il 3% fa 5,7 miliardi»
Due certezze quindi: Renzi dice stronzate e il taglio non sarà indolore (e dove andranno a parare i paraculi? sul patrimonio degli italioti ovviamente).