referendum di Quero e Vas: le ‘bondate’ postfusioniste
Referendum per la fusione di Quero e Vas. Bond all’indomani:
“L’alta affluenza alle urne in due territori contrassegnati da un’alta concentrazione di iscritti all’Aire dimostra che i cittadini partecipano alla vita politica se ci sono proposte concrete e condivise con il territorio”
Alta affluenza??? Quanto alta? Alta concentrazione di iscritti all’Aire??? Quanto alta? Ma che cavolo stai a ddì! (per la “bondata” precedente vedi Bond, le fusioni e la diminuzione delle tariffe).
I politici, avendo tolto il quorum al referendum (cosa buona e giusta: tutti i referendum dovrebbero essere senza quorum; è questa la base minima per la corretta applicazione della democrazia diretta), neanche avrebbero dovuto commentare il risultato del medesimo. E’ come mettere in dubbio che domani il sole possa sorgere. Ma siccome sono politicanti…
Alla fine al voto sono andati il 40,75% dei votanti a Quero e il 49,45% a Vas: complessivamente il 43,03%. Vi sembra questa un’alta affluenza? Anche togliendo gli iscritti all’Aire (che pesano per il 15% sugli aventi diritto), al voto si sarebbero recati in 50,7 su 100. Anche in questo caso, vi sembra un’alta affluenza?
Dice ancora il tisaniere:
“[…] Penso che dal Basso Feltrino sia partito un messaggio importante alle Istituzioni sia locali che nazionali”
Riuscite, anche solo in parte, ad immaginare quale effetto deve aver avuto il messaggio importante giunto alle Istituzioni … nazionali? Ma crede, Bond, che la mattina tutti facciano colazione con i vuove de dugo?
(per la cronaca: hanno vinto i sì con l’88,8%; sempre per la cronaca – come suggerisce un commentatore in coda all’articolo su Bellunopress -, se non ci fosse stato il quorum al referendum sul passaggio di regione, Feltre, insieme agli altri sei comuni nei quali si è votato, oggi “sarebbe trentina“; aggiungo che con il quorum da superare, ma escludendo gli iscritti all’Aire, 5 comuni su 7 ce l’avrebbero fatta comunque).