referendum di Pieve di Cadore: ‘volete vaselina o cilicio?’
Al referendum di Pieve di Cadore per il passaggio in FVG ha partecipato il 20% degli aventi diritto (alla contemporanea consultazione di Taibon invece, l’affluenza è stata del 54% ed hanno vinto i SI col 97%). Motivi di carattere squisitamente giuridico hanno imposto, in questo come negli altri referendum, di porre la questione nell’unica forma giuridicamente accettabile, quella che fa riferimento all’art. 132 della Cost. e che recita “vuoi tu passare al Friuli.. al Trentino … alla Cecenia?”.
Se queste limitazioni normativo-giuridiche non l’avessero impedito, il quesito si poteva porre, per esempio, in questi termini:
Vuoi continuare a prendertelo nel culo, legato mani e piedi, dai centralisti stato italiano e, per quello che si è finora visto ed accertato, regione Veneto …
Vuoi continuare ad essere schiacciato – fino a morirne – tra le province autonome di Trento e Bolzano e la regione a statuto speciale Friuli Venezia Giulia …
Vuoi disporre (forse) delle sole briciole dei fondi Letta e Brancher per le aree di confine …
e così via …
o VUOI DIVENTARE UN VERO TERRITORIO AUTONOMO CON TUTTO CIO’ CHE NE CONSEGUE ?
Non ho seguito la fase “istruttoria” e non so stabilire se gli sforzi per far capire alle genti del comune di Pieve (pievesi, sottocastellani, pozzalini, nebludesi, taitesi o taitiani – non do garanzie sulla correttezza degli appellativi) il concetto appena espresso siano stati “giustamente” indirizzati. Veramente, non so neanche dire se i pievesi ecc. sarebbero stati in grado di capire: la natura ha i suoi limiti e talvolta è avara nel dispensare certe facoltà di discernimento. In questa occasione, peraltro, c’era anche il traino dell’amministrazione in quanto il sindaco Ciotti – pur con qualche equilibrismo in epoca passata qui, quo e qua – ha apertamente sostenuto l’iniziativa referendaria.
A chi da Pieve vorrei solo ricordare – sperando che siano in grado di capirlo – che per ogni euro che riceveranno dai fondi Brancher dovranno ringraziare le popolazioni che in passato hanno partecipato ai referendum, vincendoli, quegli stessi referendum che loro hanno disatteso. Insomma, si deve prendere atto che la gente del comune di Pieve di Cadore, alla richiesta «volete vaselina o cilicio?» ha risposto compattamente «TUTTI E DUE !!». Melius abundare quam DEFICERE.