referendum di Comelico Superiore: Zaia, la carica dei 580 e il giardino dell’Eden
Si parla del referendum da celebrare in Comelico Superiore per il passaggio del comune dalla regione Veneto a quella Trentino – Alto Adige con il suo conseguente trasferimento amministrativo sotto le ali della provincia autonoma di Bolzano. Sul Corriere del Veneto del 18 gennaio 2014 interviene anche Zaia:
Intanto, il governatore del Veneto Luca Zaia fa sapere che non tifa perché i Comuni se ne vadano “ma rispetto questa volontà e credo che se anche uno solo dei 581 Comuni del Veneto riuscisse a saltare il fossato e ad andare nel giardino dell’Eden, aprirebbe la strada all’inevitabile richiesta degli altri 580”. Una volta aperti i cancelli, insomma, succederà l’ira di Dio.
Uh, quante volte l’ho sentito, Zaia, in queste circostanze, tirar fuori la “storiella” dei 580 comuni che il giorno dopo il trasferimento del primo chiederebbero il medesimo “trattamento”. Intanto con i numeri non ci siamo mica. Perché i comuni ad averlo già chiesto e ad aver celebrato il relativo referendum sono più d’uno, dagli “storici” Cortina d’Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana, Colle S. L., Sappada, Lamon e Sovramonte nei quali ha stravinto il “SI”, ai recenti Falcade, Rocca Pietore, Canale d’Agordo, Gosaldo, Feltre, Cesiomaggiore ed Arsié (con risultati pesantemente influenzati dagli iscritti all’AIRE, escludendo i quali in 5 referendum su 7 avrebbe vinto il SI), ai recentissmi Pieve di Cadore e Taibon (dove a Taibon hanno vinto i SI).
Ed ora ci affacciamo al referendum di Comelico Superiore mentre Voltago ne ha ripresentato la richiesta (precedentemente bocciata per “vizio di forma”) e ad Auronzo di Cadore la raccolta di firme procede di buona lena (mancano una settantina di firme delle circa 640 necessarie).
Quindi, caro Zaia, diciamo che la quasi totalità dei comuni “frontalieri” veneti si sono già portati avanti col lavoro (in barba agli “unionisti” della domenica tipo, per dire, il professor Gian Candido De Martin, il moscerino (moschettiere) del pd Reolon et altri). Riconosciamolo, niente di più.
A proposito. La storia dei 580 e dell’ira di Dio che si scatenerebbe “se anche uno solo dei 581 Comuni del Veneto riuscisse a saltare il fossato” vale anche per Sappada o l’Eden friulan-giuliano è di serie B rispetto a quello trentino e sudtirolese?
No perché, incrociando tutte le dita come si conviene in questi casi, Sappada un altro passo avanti verso il Friuli lo sta facendo proprio in questi giorni. Voglio dire che quella carica, la carica dei 580, tenendo conto di quanto già detto, potrebbe scatenarsi già al volgere della prossima luna e una volta aperti i cancelli, insomma, succederà l’ira di … Zaia. Alleluia!