Referendum del Comelico: Nani, Toni e Bepi e … Gian Candido De Martin
Tutti hanno diritto alla loro opinione, anche le mummie. Gian Candido De Martin dice la sua sul referendum del Comelico e trova un bel posto in prima fila (ma guarda!) sul Corriere delle Alpi (28 marzo in Cadore-Comelico p. 33). Non è d’accordo sul referendum perché non porta da nessuna parte. Evidenzia la contraddizione del BARD perché chiede una provincia autonoma ma al tempo stesso sostiene il referendum (se è duro di comprendonio non è colpa nostra: deve essere uno dei pochi che non ha capito che le due cose sono, allo stato, due facce della stessa medaglia). Poi dice che bisogna muoversi in maniera unitaria bla bla bla, che l’art. 15 e il ddl Delrio risolveranno i nostri problemi e così spero sia di voi amen.
Riguardo all’agire in modo unitario l’ex magnifico dovrebbe volgere il pensiero al fatto che con Auronzo, il cui consiglio comunale ha votato all’unanimità l’ammissione del quesito referendario, tutti i comuni di confine hanno celebrato o si apprestano a celebrare il referendum per passare in Trentino Alto Adige: più unitari di così … 🙂
Dirò di più:
I comeliani di Comelico Superiore hanno già vinto. Solo per aver dato la possibilità alla gente di votare e manifestare – chi lo vorrà fare – il proprio enorme disagio (chiamiamolo ancora disagio, per ora).
E un’altra cosa:
Hanno fatto di più per la loro terra Nani, Toni e Bepi in quest’ultimo anno, che i vari gian candidi nei cinquant’anni che ci lasciamo alle spalle. C’è puzza di naftalina in giro: chi può apra le finestre che abbiam bisogno d’aria nuova.