pilastri di cartapesta (piddoni) per sostenere la natalità…
Quando erano al governo hanno fatto anche i macellai, per esempio con le Province, fatte a pezzi senza tanti riguardi (ricordiamo che la legge di riordino ridisordino di Delrio è entrata in vigore preventivamente, cioè senza che vi fosse un pronunciamento degli italiani sull’argomento, trattandosi di modifica costituzionale) pur di accontentare la pancia di un supposto elettorato di riferimento, salvo essere clamorosamente bocciati al referendum del 4 dicembre 2016 (deforma Renzi-Boschi, con i due che si dovevano dimettere e lasciare la politica…).
Hanno puntellato le “loro banche”, irridendo il falò dei risparmi di tanta gente, con una faccia di tolla fuori da ogni credibilità; si sono inchinati all’Ue pur di avere l’elemosina necessaria (in deficit) nel grottesco tentativo di ammaliare “l’ #italiachecambia”. Lasciamo stare la gestione dei migranti, la sudditanza alla Ue sulle misure di austerità, la genialata delle clausole di salvaguardia, la riforma della PA giudicata parzialmente anticostituzionale e tante altre corbellerie in sei anni sei di governo.
Poi è arrivata la realtà con la clava e li ha massacrati a dovere. Adesso, dal buen ritiro dell’opposizione, sorseggiando uno scotch e fumandosi un cubano, si dilettano a spendere e spandere come non ci fosse un domani, con colpi da 10 miliardi, bazzeccole, per sostenere la natalità e aiutare le famiglie nella crescita dei figli. Ma va! E lo chiamano “secondo pilastro”.
I pilastri si fanno quando si è al governo. Voi avete preferito ingrossare i letamai. Sarà dura venirne fuori.