piccoli emendamenti (al ddl ‘svuota province’ Delrio)
Solo ieri scrivevo a proposito di ogni energia spesa dal senatore Piccoli:
[…] mentre attendiamo con ansia il resoconto di ogni energia spesa nel primo caso, potrebbe mica il senatore Piccoli scendere in trincea anche(?) in quest’ultimo caso – relativo al ddl Delrio – e darci evidenza di come si svolgerà la pugna e dell’ardore con il quale egli si batterà per una “autonomia forte” della provincia di Belluno? Potrebbe?
Per ora è ancora un ululato (cui il nostro è avvezzo) contro Trento e Bolzano, ma sembra che il senatore, ora che è passato all’opposizione e non ha più l’obbligo di firma serrato (cioè i finimenti che lo legavano al partito si sono momentaneamente allentati; detto altrimenti, non deve più chinare il capo ad ogni pié sospinto; o ancora: gli ordini di scuderia non sono più così pressanti), si sia deciso ad emendare. Sembra perciò che abbia riposto l’idea per la quale ha finora sbavato, cioè un ente provinciale di secondo grado, per sposare quella dell’ente elettivo.
Le tempistiche non mi convincono (ci si rifà la verginità facendo finta di volere un ente elettivo nella convinzione che la cosa non passerà; non passerà, statene certi: perché dovrebbe essere resa elettiva una provincia solo perché montana e confinante con un estero che a Bruxelles chiamano Europa? le altre province staranno a guardare? ma alla fine potrà sempre dire di aver sfoderato la spada …). Dietrologia, questa, che possiamo mettere per il momento in un angolo, stante il segnale di vita insperato che giunge … dalla trincea. Staremo a vedere tenore dell’emendamento e valore della pugna in parlamento (se ci sarà). Intanto, aspettando l’alba …
(immagine: antiwarsongs.org)