Perenzin, il referendum ‘secessionista’ di Feltre, le illusioni e le rivoluzioni
Pur essendo di Sel, Perenzin è stato votato con la melassa del PD meno-elle. Vuol dire che oggi come oggi (scusate l’approssimazione) si trova ad avere il quoziente intellettivo (politico) tipico dei cugini che hanno la elle, quelli del PDL. Cioè vuoto pneumatico con attorno un po’ di supposta superiorità morale che, alla prova dei fatti, non esiste (vedi PD, ti presento i miei … indagati).
Per questo tipo di piddini (da coalizione, ma piddini alla fin fine sono, vista anche la melassa elettorale …) la rivoluzione conosciuta, al massimo, è quella che la Terra compie attorno al Sole, ad essere fortunati, perché non è detto che taluni credano ancora che sia il Sole a girare attorno alla Terra. Ce ne sono ancora di tolemaici, ce ne sono.
Di fronte ai dettami costituzionali – non sono i babbuini ad aver scritto nella Costituzione che i comuni possono chiedere ed ottenere il trasferimento ad altra Regione – il primo cittadino di Feltre si lascia travolgere da una supposta (anche qui) realpolitik che dà una lettura sconsolata degli ultimi accadimenti referendari di Lamon e Sovramonte. Si dimentica, il sindaco, che la Valmarecchia è passata dalle Marche alla Romagna? Ok, qui ci si confronta con una provincia autonoma, ma deve aver pazienza il bellimbusto piddino (… da coalizione), ci sono più giorni che luganeghe.
Troppo facile ricorrere all’argomento dell’illusione, sostenendo che la battaglia referendaria di Feltre sia solo, appunto, un modo per illudere la gente feltrina rispetto ad una condizione che non si avvererà mai. E allora tanto varrebbe che con la Costituzione ci pulissimo il culo, NO? Visti, peraltro, i costi ridicoli della consultazione referendaria, si faccia il referendum e si ponga sul fiume della storia un altro punto fisso. Non conosce, Perenzin, il valore simbolico di certe scelte (anche ammesso che non abbiano immediato valore reale) ?
Ecco, il sindaco dovrebbe aprirsi a questa possibilità, senza enfasi, senza aspettative che non siano quelle contenute nella Costituzione, incoraggiando la propria gente ad esprimere il sentiment rispetto alla nota vicenda. Illudersi … de ché !! Provi, il primo cittadino, ad assumere la posizione di Mastro Lindo Concentrato: può darsi che, anche dal mefitico brodo primordiale del partito-coalizione cui appartiene, giunga al fine a galla qualche nuova ispirazione. Rivoluzionaria, naturalmente.
http://www.youtube.com/watch?v=aPkCsajVQi8