per un autonomista il NO è d’obbligo
Se non ve ne siete accorti, stanno pian piano togliendoci l’uso della democrazia. Hanno iniziato con le province, dove ora siedono sindaci scelti da spartizioni operate dai partiti. Era l’ente più vicino ai cittadini, di gran lunga il più efficiente fra i vari apparati statali. Ma era troppo vicino ai cittadini, e poteva diventarlo sempre più. Via (e con esso anche le “velleità” autonomiste che proprio sul terreno provinciale potevano trovare alimento).
Adesso tocca al Senato. Il Bomba, senza alcun ritegno, ha recentemente sbandierato un’ipotetica scheda elettorale nella quale il cittadino voterebbe sia per il consigliere regionale che per il senatore, operazione smaccatamente anticostituzionale, qualora questa riforma fosse approvata. I senatori sono scelti dal consiglio regionale, punto e basta.
Ma per un autonomista bellunese la più odiosa presa in giro di questa schiforma è rappresentata dalla blindatura riservata alle regioni a statuto speciale che diventeranno uno Stato nello Stato. Che ragione c’è oggi come oggi di eleggere le modifiche statutarie dei contadinotti altoatesini e trentini – perché contadinotti erano a quel tempo, e con l’autonomia si sono affrancati – a rango costituzionale, cosicché nessuna modifica può essere imposta dallo Stato italiano se non dopo la loro espressa e vincolante approvazione?
Se l’autonomia è servita ai contadinotti altoatesini ad affrancarsi, e l’hanno fatto nel migliore dei modi, oggi quel privilegio – perché tale è – non ha più ragione d’essere. Invece la schiforma blinda vergognosamente questo privilegio.
(qui l’abbiamo sempre detto: l’autonomia del Trentino-Alto Adige è un privilegio non perché loro ce l’hanno, ma perché non ce l’hanno “gli altri”; e resterà tale fino al momento in cui loro potranno goderne a dispetto di ogni altro territorio che non può farlo; è un privilegio che andrebbe concesso a tutti i territori, in primis a quelli interamente montani com’è la provincia di Belluno, privilegio che a quel punto cadrebbe come tale: ognuno libero di crearsi il proprio futuro con le proprie risorse)
Oltre a ciò, l’accentramento operato con la schiforma getterebbe il nostro territorio nel dimenticatoio; e i soldi che vedete promessi dalla propaganda in questi giorni, sono solo briciole. Un bellunese, anche tiepidamente autonomista, ha l’obbligo di votare NO.