penitenze emorroidali in vista del governo Monti
Preferirei di gran lunga la convivenza con devastanti emorroidi, che mi costringerebbero a dormire in piedi, piuttosto che votare Mario Monti come premier. Avrei qualche problema in meno, invece, se si trattasse di affidargli i miei risparmi con l’intento di moltiplicarli. Lo gnomo, vitaminizzato alla Goldman Sachs, nonostante tutti i suoi riconosciuti meriti, non mi va. Come non mi è mai andato a genio un altro goldmaniano, il Mortadella.
Ma … , c’è sempre un ma. In queste nostre disastrate condizioni, #fullMonti, così viene evocato su twitter, è quasi una benedizione celeste. Per accettarlo, mi devo tuttavia far carico di qualche penitenza: e allora, vai con le emorroidi (a maggior ragione perché sembra che all’economia dovrebbe trovar posto quel vandalo di Amato). A Monti, se sarà designato, toccherà l’onere di risollevare l’accasciata Italia. Siccome lo gnomo non è un “mona qualsiasi”, come la maggior parte dei politicanti che passeggiano al parlamiasma, sa anche che Berlusconi rappresenta uno dei tanti problemi che attanagliano e perseguitano il nostro Paese, e certamente non è quello di maggior peso. E questo complica notevolmente le cose.
Sono a questo punto contento, mio malgrado, che siano i mercati e non la volontà popolare ad imporci un Governo. Sempre meglio il mercato (cui si associa naturalmente la troika Ue, Bce, Fmi) di qualche dittatorello fatto in casa. E Monti ha un profilo mercatista, è uno stimato e benvoluto tecnico … mandatario dei poteri forti. Riassumo: al momento ai francesi e soprattutto ai tedeschi un’Italia a pezzi rappresenta un incubo biblico, ma tutti e due vogliono dare una sonora lezione a quegli smidollati di italiani. Mi sembra giusto. Monti e Draghi parlano il francese, il tedesco, l’inglese, l’amerikano e, se serve, anche il cinese. Se serve, statene certi, i due imparano anche il klingoniano, se ben remunerati.
Quello che conta è che i “fondamentali” dell’economia siano rimessi in piedi, perché ora sono proprio sotto di essi. Se alla fine del mandato “tecnico” di Monti le “nostre banche” saranno ancora italiane (ma ci sarebbero da considerare anche i gioiellini Finmeccanica, Enel ed Eni), saremo candidati al posto d’onore per il premio al figliol prodigo, diversamente dovremmo convincerci di aver perso qualsiasi sovranità nazionale, e a quel punto ci andrà bene essere governati anche dai Vendoli vari.
Nel frattempo un ripassino su chi è Mario Monti e perché è bene che duri il meno possibile, conviene farlo ! Qui il video associato all’articolo ! Finché ci sono, meglio sentirle tutte, le campane.
Io, comunque, sono già in piedi. E non per tributare alcun onore a Monti. Magari più avanti. Intanto soffro.