Pd-Sel-Idv: che andassero a cagare tutti e tre
Quando vedo Bersani sono preda di una reazione istintiva che risale agli albori dell’evoluzione ominide, cerco una clava che per fortuna non trovo. Quando vedo Vendola sono le interiora a muoversi in uno spasmo anarcoide. Se vedo Di Pietro mi sento risucchiato in un buco nero di schizofrenica allucinazione. Ieri li ho visti tutti e tre insieme. Non potete immaginare. Rimosso tutto, non sono riuscito neanche a salvare il link del video, perché il proporlo sarebbe un problema irrisolvibile.
Oggi ho letto questo delizioso pezzo di Castaldi che illustra alcune cosucce del vivere civile che mancano e che dalla me-stra d’oggi (neologismo che mette assieme coproliti e destra) non ti puoi certo aspettare. Neanche dalla me-nistra d’oggi, dubito fortemente. Nel pezzo non v’è un riferimento alla politica economica, ambito nel quale la sinistra catto-comunista non ha mai saputo far zampillare un rivolo di sensatezza. Ma è meglio così, perché dalla sinistra non ti aspetti tanto un passo avanti nell’economia quanto nella vita sociale. Ovviamente condivido tutto, perfino le virgole, e ne ho approfittato anche per costruire il titolo.
Ho visto alla tv, su un palco, Bersani, Vendola e Di Pietro far le prove generali per una coalizione di programma. Facciano pure, poi, quando hanno un minutino, trovassero modo di farmi sapere se in questo programma c’è o non c’è l’impegno a mettere in discussione il regime concordatario, a provvedere alla drastica riduzione dei benefici di cui gode la Chiesa cattolica, a istituire il registro nazionale delle unioni civili di coppie dello stesso sesso e di sesso diverso, a consentire il matrimonio ai gay, ad abrogare la legge 40/2004, a depenalizzare il consumo delle cosiddette droghe leggere e sperimentare il regime di somministrazione controllata per quelle cosiddette pesanti, a facilitare il ricorso all’aborto farmacologico e l’accesso ai metodi contraccettivi, a istituire corsi di educazione sessuale nella scuola dell’obbligo, a consentire il testamento biologico e a favorire la libera e responsabile scelta eutanasica, alla regolamentazione e al controllo della prostituzione, a difendere e a sostenere la libertà di ricerca scientifica, all’abrogazione del reato di clandestinità e a una dozzina di cosette che adesso, preso alla sprovvista, non saprei mettere in questo elenco. Se ne manca una sola, andassero a cagare tutti e tre.