parco solare di Loreto a Lozzo di Cadore: ‘ci viene invidiato da molti’
Il sindaco aveva già provato a lasciarla fare i primi passi da sola facendole scrivere qualcosa sul bolcom relativamente ai “lavori pubblici”: e lei ce la mise proprio tutta e, in generale, la prova che ne diede fu banalmente positiva, non fosse che anche lei, metaforicamente, come la signora Longari di antica memoria, in uno di quei primi passi “cadde sull’uccello”. Nel senso che scolpendo la ormai famosa frase:
“Trovare i soldi necessari per questi interventi non è stato facile”.
sembrava ritenere che i nostri aministradores avessero fatto “carte false” pur di ottenere quei finanziamenti, tutto ciò mentre Zaia stava andando in giro per tutti i comuni del Veneto (581) con la carriola piena di euri.
(Si veda, eventualmente, anche questa nota tratta da Lozzo di Cadore: ‘trovare i soldi necessari per questi interventi non è stato facile’ (remake): “Fatto sta che i 160.000 € che Lozzo aveva così faticosamente trovato facevano parte – solo per restare nei confini bellunesi – di 13,8 milioni elargiti. Tutta la storia è raccontata nei cinque articoli riportati di seguito, in “quattro” la spiegazione dettagliata con tutte le somme ( uno – due – tre – quattro ed epilogo riassuntivo”).
L’assessora, cresciutella, dà ancora prova di sé rispondendo a una interrogazione posta da Per la Gente di Lozzo riguardante il degrado dei pannelli “geografici” di Loreto. Tralasciando per ora l’aspetto più esilarante ed espresso giulivamente nei primi punti della missiva, per il quale proporrò un contributo video appena salta fuori il treppiede per la macchina fotografica, ho trovato degne di nota queste sue parole:
Si coglie inoltre l’occasione per far notare che il Parco Benedetto XVI, globalmente, sia per volontà ed impegno dell’Amministrazione sia per l’Amore di OPEROSI cittadini, sia per il luogo sacro in se ci viene invidiato da molti.
Trascurando le influenze “da oratorio” che avrebbero suggerito quell’Amore con l’iniziale maiuscola e la capitalizzazione di OPEROSI, medesime influenze che, giustamente, relegano “sacro” a minuscolo (e trascurando anche il refuso “se” che per strada ha perso l’accento), trovo degno di nota soprattutto questo concetto “ci viene invidiato da molti“.
Sono queste granitiche certezze che distinguono i peones, buoni solo a far numero, dai veri amministratori con chiara visione del futuro e solide capacità programmatorie. Disse il saggio: davanti all’angusto stagno le paperette liberate, costrette fino a quel momento a terra in batteria, esclamarono: «che oceano sconfinato!». Insegnate loro anche la gioia del volo, così allargando i minuscoli orizzonti impressi nelle loro menti, e saranno fonte di continuo stupore.