Lezioni di marketing turistico ad uso e consumo di sindaci ed assessori al turismo (compresi i sindaci con delega al turismo).
Mi riferisco ai pieghevoli (depliant, brochure ecc). Quelli elaborati a scopo turistico dovrebbero avere la finalità di illustrare al turista le varie offerte che un territorio-comunità è in grado di proporre. Il pieghevole perfetto dovrebbe essere leggero, agile, accattivante, esaustivo, economico. Il pieghevole perfetto, pertanto, non esiste.
Chiarisco subito che provo un certo disagio a parlare di cose che mi hanno visto coinvolto in modo diretto. Chiarisco anche che ciò che ho fatto l’ho fatto senza che nessuno me lo imponesse, essendo stata una scelta personale assolutamente volontaristica. A questo punto chi vuole può saltare l’articolo e leggersi solo la morale a fine pagina.
Tuttavia, se il nostro paese ha un insieme coordinato di pieghevoli illustrativi ed informativi lo si deve a me (almeno fino ad oggi; se volete dare un’occhiata, qui trovate le descrizioni ed eventualmente i PDF degli 8 depliant e della carta turistica di Lozzo di Cadore). Non sto dicendo che sono ben fatti, anche se penso che lo siano, sto dicendo che, quando ne ho sentito la necessità, mi sono dato da fare ed ho prodotto il minimo dell’informazione che ritengo sia necessaria per sostenere la vocazione turistica del nostro paese (lacunosa, ma non persa del tutto).
Quando faccio riferimento ad un “insieme coordinato” indico la necessità di creare uno strumento informativo che dia la sensazione di essere, sostanzialmente, “unitario”. In poche parole, se un turista sfoglia due pieghevoli in due momenti distinti deve percepire che c’è un’unica organizzazione/soggetto (Comune, Pro loco, ecc.) dietro all’informazione proposta (a scanso di equivooci: le organizzazioni possono anche essere tre, quello che conta è che fra loro si coordino per produrre un risultato unitario).
In questo senso la veste grafica ha la sua importanza (brutta o bella che possa apparire ad ognuno di noi) così come importante è uno slogan “universalmente” riconosciuto e riconoscibile, meglio se associato ad un logo.
Due anni fa, ad aprile, avvisai il comitato turistico della possibile necessità di stampare alcuni pieghevoli (le scorte stavano finendo …). Il risultato fu che il 27 luglio qualcuno mi telefonò per dirmi se si potevano stampare quattro dei vari depliant a disposizione. L’anno scorso ho fatto presente la medesima cosa (sempre ad aprile); nessuna ristampa è stata fatta ma si è tentato di colmare la mancanza di informazione “fotocopiando”, con qualità e risultato piuttosto discutibile, i pieghevoli “originali”.
Credo di non dire niente di male se aggiungo che la risposta data dal sindaco, alla Pro loco che chiedeva un finanziamento per stampare i pieghevoli, è stata: non abbiamo soldi. Poi se ne sono spesi 3.410 per il famoso concertone. Poi se ne sono spesi, comunque, per fotocopiare (e probabilmente il costo della fotocopiatura si può ritenere analogo se non superiore a quello della stampa tipografica, ovviamente non per 20 copie, diciamo dalle 300-400 in su).
A titolo di esempio, la stampa di 1500 copie di un classico depliant a 3 ante costa 180 € + iva. Se, come nel caso di due anni fa, se ne stampano 4 contemporaneamente, il costo cadauno è di 160 € + iva. Si può anche valutare la stampa digitale. Si può anche valutare di non stamparli proprio.
I “miei” pieghevoli sono pubblicati con una licenza che permette a chiunque, citando l’autore, di utilizzarli (purché non siano usati con scopi commerciali). Purtroppo ora non ho il tempo di aggiornarli, se ve ne fosse il bisogno. Ovviamente non esiste alcun obbligo ad utilizzare queste mie “fatiche”. Non dovessero essere ritenuti idonei, basta dimenticarsene. Ad ogni buon conto li ho messi on-line su www.lozzodicadore.eu nella speranza che possano essere d’aiuto a chi ha l’interesse, anche solo per curiosità, di approfondire la conoscenza del nostro paese (e vedo con soddisfazione che qualcuno li sta iniziando a scaricare, anche se il sito è aperto da un solo mese).
Morale: se la strategia di sviluppo turistico ritiene che i pieghevoli svolgano un utile ruolo, ancorché non sia risolutivo (magari), sappiate che Lozzo di Cadore ha a disposizione (gratis) una discreta serie di pieghevoli (non esaustiva: ho iniziato e per ora tralasciato “La Madonna del Ciareido”, la “Chiesa di Loreto” e “Cosa fare a Pian dei Buoi”). Qualcuno ritiene che non siano sufficientemente professionali? C’è sempre il professionista. Poi però bisogna stamparli.
Problema: chi è che pianifica la strategia di sviluppo turistico a Lozzo di Cadore? L’assessore al turismo? Cioè il sindaco? Se è troppo impegnato può sempre delegare. Con portafoglio però.