Capisco la Realpolitik, ma il PD è un partito di merda. Ora che la merda del PDL, dietro la quale “si nascondeva” il PD, si è sfatta, quel che è emerso è l’altra faccia della merda (vi ricordate il PD-meno-L?). Il PD si avvia ad essere un partito di “Detenuti”: tra un po’ porta via al PDL anche il primo premio per persone indagate che stanno facendo politica attiva.
Lo strenzi rottama solo se gli conviene: in Liguria si è tenuto le mummie (perché l’importante non è partecipare “rottamati”, ma vincere). La Moretti è una renzina cheerleader esperta in lifting che spara tali stronzate in campo economico che i trichechi delle Svalbard rinunciano a crogiolarsi al preziosissimo sole e si tuffano in acqua per non sentirle.
Poi, diciamocelo, hanno raccontato tante e tali balle spaziali – fin dal primo giorno – che non possono essere credibili. Tanto più dal lato “delle autonomie”: se Kompatscher è filato di corsa a Vienna per “rifarsi” le mutande di lamiera, un motivo c’è. Hanno massacrato le province. Avete visto quanto fosse rintronato Delrio mentre cercava di capire a che punto era la deforma che ha messo in campo e che sta facendo acqua da tutte le parti senza portare alcun beneficio economico? Dico: le province in mano ai sindaci.. Ma si può!?!?
Capisco che ci si possa alleare anche col diavolo, ma, cazzo, questo è un PD di merda eh.
Comunque mi auguro di cuore di sbagliarmi. Mi auguro che quelli del BARD abbiano visto giusto (perché già ci fu la stronzata dell’apparentamento con Sciolta Civica). Però c’è un problema: io non mi sbaglio (quasi) mai. In ogni caso, il mio voto al PD non lo darò mai, neanche se mi mettete per iscritto che mi posso sbambolare per tre giorni e tre notti di fila l’altra Moretti, Amia (questa sì mi fa impazzire).
Abbracciare il PD vale quanto ingropparsi gioiosamente una mantide:
L’accoppiamento delle mantidi è caratterizzato da cannibalismo post-nuziale: la femmina, dopo essersi accoppiata, o anche durante l’atto, divora il maschio partendo dalla testa mentre gli organi genitali proseguono nell’accoppiamento. Questo comportamento è dovuto al bisogno di proteine, necessarie ad una rapida produzione di uova; prova ne è che la femmina d’allevamento, essendo ben nutrita, sovente “risparmia” il maschio.
Agli organi di stampa. Grazie fin d’ora se vorrete dare ampia e diffusa COMUNICAZIONE al seguente COMUNICATO STAMPA
Dopo una trattativa lunga e non sempre facile, il BARD ha deciso di candidarsi nella lista “Veneto Civico” che sostiene la candidatura alla presidenza della Regione di Alessandra Moretti.
Questa decisione è frutto di un accordo con il Governo nazionale (gli accordi si fanno con chi governa e può attuarli) che garantisce la modifica della legge 56 del 2014 (Delrio) per l’elezione diretta del Presidente e del Consiglio della Provincia di Belluno, interamente montana, confinante con regioni a statuto speciale e stati esteri e che ospita consistenti comunità di minoranza linguistica.
Questo passaggio è fondamentale per continuare nella strada dell’autonomia, assumere più risorse e competenze, confrontarci, con pari dignità, con Trento, Bolzano e il Tirolo.
Abbiamo raggiunto un accordo anche con Alessandra Moretti che ci garantisce la piena attuazione dell’autonomia prevista nello Statuto della Regione, con il trasferimento delle risorse indispensabili per far funzionare la nostra Provincia, oltre alla nomina di un Assessore alla montagna bellunese.
Abbiamo deciso di andare a vedere le carte che il Governo e la sua maggioranza hanno stabilito di mettere sul tavolo di questa trattativa elettorale.
Per dare forza a quest’ accordo serve che il BARD assuma la responsabilità di verificarne la concreta applicazione partecipando alle elezioni regionali.
Questo ci pone diversi problemi poiché il BARD è costituito da volontari che s’impegnano gratuitamente e che non hanno risorse e tempo da dedicare alla campagna elettorale, come invece possono fare altri competitori.
Ma ci siamo ostinatamente impegnati per riottenere il riconoscimento dei bisogni delle comunità dolomitiche che meritano un ente sovrano che li rappresenti in modo eguale a quelli che stanno ai nostri confini.
Abbiamo fiducia che i bellunesi, anche se non ci vedranno spesso in televisione, sapranno riconoscere il valore del nostro lavoro, svolto anche quando non c’erano campagne elettorali in corso.
Il direttivo del BARD