No, il sindaco di Lozzo non può dirsi il sindaco di tutti i lozzesi. Può anche tentare di farlo credere, ma non gli si può credere. E per tante ragioni, non ultima l’utilizzo strumentale del bollettino comunale per la propria propaganda.
Il bollettino comunale dovrebbe essere una pubblicazione istituzionale del Comune. Il Consiglio è composto, stabilito per legge, al di là delle percentuali di consenso percepite nelle elezioni, da 2/3 di seggi per la maggioranza e di 1/3 dei seggi per la minoranza. A Lozzo di Cadore 8 contro 4. La correttezza istituzionale vorrebbe che, se si pubblica un bollettino dell’attività politico-amministrativa, esso debba essere espressione delle forze che compongono il Consiglio. Quindi, almeno in questi nostri piccoli paesi, 2/3 delle pagine del bollettino dovrebbero essere gestite dalla maggioranza e 1/3 dalla minoranza.
Vogliamo fare i sindaci prepotenti ma democratici? Concediamo, se non proprio 1/3, almeno 1/4 delle pagine alla minoranza. Tutto ciò nelle amministrazioni democratiche. Nelle democrature invece, com’è quella di Lozzo, una democrazia finta, posticcia e malata, si fa quello che si è fatto e che vado a spiegare .
Quando il sindaco, invece di essere il sindaco di tutti e garantire, come dovrebbe, il rispetto delle regole della democrazia, è palesemente il sindaco di una fazione del paese (quale poi non si sa), ecco allora che il bollettino comunale diventa il bollettino della lista Lozzo-Viva (e di ciò si ha documentazione nel rifiutino, nel rifiutino special edition e da ultimo nel casermino).
Il problema, caro cittadino, è che questo sindaco utilizza i soldi di tutti per sostenere le proprie posizioni (e allusioni). Carta e costi di fotocopiatura a carico di tutti i cittadini per produrre un penoso bollettino comunale in cui tenta, dimenandosi, di convincere la gente delle proprie posizioni. Nessuno gli nega questa possibilità, ma se lo stampi con i suoi soldi o conceda lo spazio istituzionale anche alla minoranza, che così potrebbe dire la propria sulle stesse colonne dando equilibrio all’informazione istituzionale.
Anche perché la distribuzione è stata fatta da personale del comune pagato con le tasse di tutti i cittadini di Lozzo. E non sarebbe per niente una bella cosa, eticamente non irrilevante, pensare che un dipendente è in qualche modo “forzato” a distribuire il bollettino. Mettiamola così: sarebbe uno scandalo indicibile che in campagna elettorale il programma di Lozzo-Viva fosse stato distribuito da dipendenti del comune. Qui ricorre un caso similare: è penoso che la lista Lozzo-Viva (se nel bollettino non c’è lo spazio per la minoranza mi sento autorizzato a pensarla in questo modo) utilizzi soldi di tutti per farsi propaganda e cercare di mantenere in vita se stessa.
Concordo infine pienamente con quanto auspicato da Attilio Bianchi:
[…] auspico che la minoranza chieda formalmente il diritto ad esprimere anche i loro punti di vista sul BOLCOM in quanto Bollettino di espressione Comunale. Il Consiglio comunale è il massimo organo rappresentativo della comunità locale ed espressivo della domanda sociale…ergo, se il Bollettino è Comunale deve essere espressione di tutti gli elementi, sia di maggioranza che di minoranza, sennò chiamatelo BOLLETTINO LOZZO-VIVA e non stampatelo in Comune. Infatti per ogni argomento trattato ” IN QUESTO NUMERO ” ci dovrebbe essere la posizione della maggioranza ma anche quella della minoranza, il vero ”ciu gust is megl che uan“.
Concludo: caro sindaco, non è colpa tua se nessuno ti ha insegnato che cosa è la democrazia e la correttezza istituzionale. E’ colpa tua, invece, il fatto che tu non voglia impararlo ora che qualcuno te lo fa notare. Sei già andato una volta a lezione di civiltà e democrazia dalla Minoranza, evita di fare un’ulteriore brutta nonché meschina figura. Ricordati che nel perdurare in questa scelta (bolcom di parte) il primo a fare una pessima figura sarai tu, seguito a ruota dai tutti i tuoi consiglieri, seguito infine da tutti noi che non potremmo dire, almeno per quanto riguarda gli aspetti qui presi in esame (di importanza fondamentale), di avere un sindaco di tutti.
Detto fuori dai denti: hai i voti per decidere di spendere 170.000 € di interessi in un leasing per finanziare un impianto fotovoltaico di dubbio valore? Fallo! Ma quando decidi di entrare come istituzione nelle case della gente, di tutta la Gente di Lozzo, devi farlo con la correttezza istituzionale che si conviene ad un sindaco, dando spazio e quindi voce alla minoranza.