In attesa che Lino Paolo Fedon, sindaco di Domegge, venga a prendere esempio dal suo pari di Lozzo di Cadore su come spendere i 167.000 € che la Regione Veneto gli ha concesso (soldi della stessa partita dei 160.000 € concessi a Lozzo per il decoro urbano) e che, inizialmente, prevedevano i seguenti interventi:
- realizzazione di parcheggi in via garibaldi, adiacenti al complesso scolastico delle scuole elementari e medie per un totale di circa 20 posti auto.
- allargamento della strettoia presente in via calvi, nel centro storico, importante per migliorare l’accesso alle borgate deppo e collesello.
- completamento dell’illuminazione pubblica della strada di accesso alla frazione grea, delle strade di accesso al camping cologna e di altre vie nel centro storico scarsamente illiminate per un totale di circa 32 punti luce
vorrei cercare di capire se c’è qualcosa dell’attività del sindaco di Domegge da cui noi, cittadini lozzesi, potremmo trarre giovamento (il sindaco di Lozzo può trarre giovamento solo da se stesso).
Il 19 febbraio il Gazzettino ha pubblicato un articolo molto interessante, passato forse troppo sotto silenzio nei giorni successivi per l’importanza dell’argomento trattato, che si riassume in questo concetto: “Il Comune di Domegge ha il minor costo del personale di tutto il Cadore“.
Il Comune di Domegge ha il minor costo del personale di tutto il Cadore. Un dato importante che sottolinea l’efficienza dell’amministrazione cadorina. Le statistiche classificano Domegge anche al nono posto a livello provinciale. Con 196 euro di spesa per il personale per ogni abitante, abbassa la media provinciale che invece raggiunge i 284 euro pro capite. Positiva risulta anche la situazione legata all’indebitamento con un dato (1457 euro per abitante) ampiamente nella norma.
Entrambi i valori sono rapportati alla consistenza della popolazione residente, con la conseguenza di poter più facilmente raffrontare i dati fra le diverse realtà territoriali. Il dato tuttavia è meno significativo per i Comuni che hanno una forte presenza turistica e quindi una sensibile variazione dei residenti. «Un quadro che ci premia – afferma Fedon – per quanto riguarda il rapporto del personale dipendente rispetto alla popolazione. Il nostro è il miglior rapporto di tutta la parte alta della Provincia ed uno fra i primi dell’intero bellunese».
Chiaramente i Comuni più grandi (e Domegge non è fra questi) sono agevolati per la maggiore capacità di produrre efficienza della gestione. Nel corso degli anni la consistenza totale del numero dei dipendenti del Comune di Domegge è stato progressivamente ridotto, i pensionamenti o le dimissioni non sono stati rimpiazzate da nuove assunzioni. «Tutti i servizi sono stati mantenuti comunque in efficienza – prosegue il sindaco – ed anzi negli ultimi anni è stata aggiunta la mensa della scuola dell’infanzia che prima era gestita dalle Suore Canossiane. L’impegno quotidiano dei dipendenti degli uffici e di quelli che operano all’esterno del municipio, dodici tredici in tutto, è stato encomiabile sotto tutti i punti di vista e colgo l’occasione per ringraziarli pubblicamente. Questo risultato è stato possibile soprattutto grazie e loro».
Per quanto riguarda il dato dell’indebitamento per abitante, Fedon assicura che Domegge rientra in parametri di «assoluta normalità». Nel corso degli ultimi sette anni sono state rimborsate consistenti rate dei piani di ammortamento di mutui precedentemente assunti» e «sono stati accesi nuovi finanziamenti cercando di privilegiare l’ottenimento di contributi e sovvenzioni rispetto al debito».
Qui non si tratta di trarre conclusioni perentorie. E’ questo un campo in cui è necessario procedere con rigore ed avvedutezza. Tuttavia ci sono dei dati in gioco che dobbiamo affrontare, partendo da quanto affermato dal sindaco di Domegge, per compararli con la nostra realtà.
Non mi sono preoccupato di recuperare le statistiche cui si fa riferimento nell’articolo e che dovrebbero permettere un immediato confronto fra tutte le altre realtà amministrative provinciali (non so se siano dati disponibili pubblicamente).
Vediamo cosa salta fuori.
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