New law, new law: un inno alla prescrizione breve
A proposito di processo breve e in seguito a per mantenere la regolarità: un inno alla prescrizione breve e alle fantastiche leggi ad nanum del governo Berlusconi.
(via Piovono rane di A. Gilioli)
A proposito di processo breve e in seguito a per mantenere la regolarità: un inno alla prescrizione breve e alle fantastiche leggi ad nanum del governo Berlusconi.
(via Piovono rane di A. Gilioli)
Se l’uso di Activia non è sufficiente a mantenere la regolarità, puoi provare con questa pillola dedicata al “processo breve”:
Onorevole Paniz, ha mai temuto la sconfitta?
«No. Questa norma ha avuto un risalto eccezionale perché l’opposizione glielo ha voluto dare, senza motivo».
Com’è nato il cambio di strategia del Pdl?
«Non ho fatto questa norma pensando al premier. Ho preso spunto da emendamenti dell’opposizione e da dati allarmanti sugli effetti del processo breve, e ho suggerito-imposto al Pdl di cambiare radicalmente il testo. L’idea era dentro di me da anni: non è giusto trattare allo stesso modo incensurati e recidivi».
Non credo si sia mai visto un sindaco che durante le sedute del consiglio si sia messo le dita nel naso per smoccolarsi. Non lo si vede, solitamente, in virtù di una convenzione sociale per la quale l’atteggiamento “non sta bene”.
Nel testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (267/2000) non vi è traccia alcuna di regole di comportamento da attuarsi in caso di pulizia delle prime vie aeree.
Nel medesimo testo è invece chiarito (art. 43 c. 3) che:
Il sindaco o il presidente della provincia o gli assessori da essi delegati rispondono, entro 30 giorni, alle interrogazioni e ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri.
Per quanto mi riguarda, il sindaco di Lozzo di Cadore può anche metter mano alla canapia in consiglio, se questo fosse un irrefrenabile desiderio, ma deve anche impegnarsi a dare risposta entro i limiti stabiliti dalla legge.
Questo per il rispetto dovuto alle regole istituzionali ma soprattutto, cosa immensamente più importante, per il rispetto dovuto a tutta quella gente di Lozzo che, poca o tanta che sia, si sente rappresentata da chi avanza istanze e richieste tese ad illuminare aspetti della vita amministrativa del proprio paese che altrimenti resterebbero oscuri o in ombra.
Caro sindaco, a questo punto, come riportato nell’incipit dell’articolo del Gazzettino («Lozzo, il sindaco non risponde (subito) alle interpellanze») che ieri ha descritto l’argomento (sollecitato dalla minoranza e riportato naturalmente anche sul sito di Per la Gente di Lozzo: lettera al sindaco e al prefetto e successivamente il post di presentazione dell’articolo apparso sul Gazzettino), “se ci sei batti un colpo” e, se mai le dovessi avere, spiega pure le tue ragioni. Comunque, rispondi, che a noi fa sempre piacere leggerti.
Per finire, rilevo che non è semplicemente e solo secondo la minoranza che il sindaco non risponde nei tempi prescritti, è anche (e soprattutto) secondo il calendario gregoriano.
Foto:Flickr (Pierre-Olivier)
Caro Redattore,
ho letto il tuo articolo “BLOZfema di Lozzo di Cadore” con acclusa copia della ‘Nota del Parroco’ apparsa sull’ultimo Bollettino Parrocchiale. Non ti nascondo che ho provato un certo sconcerto, soprattutto in riferimento alla chiusa del reverendo laddove egli parla ‘di certe esternazioni scritte al limite della bestemmia’.
Personalmente ho scritto (e scrivo) diversi articoli e diversi commenti a tuoi interventi sui più disparati argomenti, per lo più di interesse locale, e spesso mi sono soffermato ad analizzare il comportamento della attuale Amministrazione in fatto di comunicazione/trasparenza/correttezza informativa, e non ho mai mancato di rilevare quelle che, sul tema, a mio avviso, appaiono usi e modalità strumentali e di mera propaganda dei mezzi divulgativi, non di rado congiunti ad omissioni, inesattezze (volute?, involontarie?), se non addirittura a distorsioni della realtà; il tutto con toni spesso enfatici ed autoreferenziali, che solo la bontà di Don Belli non riesce ad intravedere. In questo contesto, considerato che la Giunta si è fin qui servita di un mezzo esterno quale il Bol-Par, ho spesso sollecitato la divulgazione delle notizie riguardanti il nostro Palazzo Venzo mediante la creazione di un apposito Bollettino che rispondesse ai canoni di piena democrazia e che pertanto portasse nelle nostre case la vera e completa voce della Istituzione Comune. Il mio auspicio è stato alfine accolto da Lorsignori ma in modo del tutto anomalo e diverso dai miei desiderata.
Il periodico Bol-Com (edito a ‘numero unico’) viene infatti redatto quale voce monocorde della sola Maggioranza (con esclusione quindi della componente Minoranza avente compiti precipui di controllo, stimolo e proposta), è pertanto fonte informativa molto parziale, discutibilmente obiettiva, autoreferenziale e delegittimata (credono di aver delegittimato la minoranza, nella realtà usano uno strumento che delegittima gli stessi autori); in aggiunta, va precisato che il Bol-Com viene stampato, prevedibilmente, a spese della collettività e divulgato, probabilmente, da personale dipendente dell’Ente Comune (ed anche sotto questo profilo si possono cogliere elementi di delegittimazione, se non proprio di illegittimità; lo strumento sarebbe invece opportuno, legittimo e di grande utilità se contenesse entrambe le espressioni e le opinioni di chi siede sui banchi del Consiglio Comunale).
Nei fatti, leggendo il Bol-Com, si possono cogliere a piene mani quelle caratteristiche negative sopra richiamate, basta avere la testa sgombra da condizionamenti ‘castali’.
Ad ogni buon conto, in un mio recente commento, sempre sul Bloz, ponevo il quesito se la rubrica ‘Voce dal Comune’, ora che esiste anche il ‘Bol-Com’, avesse ancora ragione di sussistere trattandosi di un vero e proprio doppione…
A titolo di cronaca, vorrei poi precisare che i miei scritti sull’argomento, in riferimento alla rubrica del Bol-Par riguardante il Comune, hanno sempre argomentato su contenuti, spesso incompleti, omissivi e molto di parte, attinenti le notizie fornite alla cittadinanza. Per quanto concerne il Bollettino Parrocchiale nel suo insieme, sfido chiunque a trovare annotazioni ed opinioni negative, e gli scritti sono qui sul Bloz a documentarlo. Disquisire in modo didattico di Dottrina della Chiesa, scrivere di figure che con la loro vita sono state modello di virtù cristiane, citare figure eroiche in fatto di testimonianza alla fede ed al Vangelo, parlare di problematiche del nostro tempo sempre alla luce del Vangelo ecc. ecc., sono tutte cose che il Parroco sa egregiamente fare e che voglio positivamente sottolineare.
Quando però usciamo da questo campo, credo che anche Don Osvaldo (come tutti noi, del resto) possa umanamente incorrere in errori di valutazione. So bene anch’io che la rubrica ‘incriminata’ non è scritta dal parroco, ma so anche che egli del periodico è il responsabile e pertanto compete a lui prestare attenzione a notizie che possono apparire, quanto meno, opinabili, ed anche a toni eccessivamente enfatici ed autoreferenziali che possono ‘strumentalizzare’ l’ottimo, per altro verso, bollettino.
Certo, il parroco deve essere il parroco di tutti ma, come per la moglie di Cesare, il parroco non solo deve essere ma deve anche apparire sopra ad ogni sospetto (fuor di metafora, non può permettere strumentalizzazioni di sorta; vedasi commento scritto da ‘Zorro’ qualche tempo fa e ‘lincato’ dal redattore nel suo articolo).
Una seppur generale e non ‘innocente’ valutazione di quanto viene pubblicato va pertanto doverosamente fatta da parte del responsabile e credo che, senza malizia alcuna, si possano cogliere, tra le righe, le denunciate anomalie ed i toni che mettono in luce evidenti sottolineature che sanno di partigianeria e di mancanza di obiettività.
In quanto al dispiacere palesato dal reverendo per “qualche esternazione scritta al limite della bestemmia”, la cosa non mi tocca minimamente pur avendo io ampiamente trattato il tema in questione. A tal proposito invito il redattore a voler ‘lincare’ al presente intervento i commenti da me scritti il 3/4/2011, alle ore 9,55, e quello del 4/4/2011, alle ore 11,13, in coda a quanto lo stesso redattore aveva scritto nel pezzo ‘A Lozzo tutto viene discusso e deliberato’. Nel secondo commento, tra l’altro, confutavo proprio quanto di blasfemo ritenevo contenuto nel commento di tale ‘Idea’…
Se quindi il Parroco, nonostante quanto qui affermato, ritiene ugualmente che la mia esternazione rasenti la bestemmia, lo invito a valutare attentamente e “contestualizzare”, anche nel mio caso, quanto detto da Mons. Fisichella (arcivescovo, ex cappellano di Montecitorio e, credo, tuttora rettore della Gregoriana) a proposito della barzelletta (questa sì contenete una bestemmia!) raccontata dal nostro Priapo/Mentitore di Arcore . Il tutto con preghiera di chiarire dove avrei commesso il peccato e, del caso, trarre il paragone con quanto espresso dal noto Arcivescovo assolutore.
Alla Santa Inquisizione della Chiesa non scappi neanche se ti rifugi in culo al mondo.
Il BLOZ è dunque (quasi) blasfemo. Non so se blasfema sia stata la mia penna o quella di qualche ospite del blog attraverso articoli (forse questo?) o commenti in esso riportati, ma l’anatema mi ha comunque raggiunto, investito e sommerso. Me ne faccio quindi carico.
Mi dispiace per tutti quelli che credono ancora (nonostante non li abbia mai spinti a farlo, anzi) in un mio futuro impegno politico-amministrativo di rilievo locale. Ora che Santa Romana Chiesa mi ha bollato, la presa del potere potrebbe avvenire solo con la forza. Lozzo è un paese di vecchi, che si sta avviando verso il tramonto, come tanti altri paesi cadorini. Fra 20 anni sarà come Perarolo, un paese fantasma con 300 anime che non vogliono morire ma che saranno costrette a farlo.
Un amaro destino mi sta invecchiando molto più di quanto non faccia lo stesso tempo che pur fugge.
Ora, credetemi, mi stavo seriamente impegnando per contenere tutta una sequela di peccati che, in modo compulsivo, mente e corpo avidamente reclamano quasi quotidianamente. Questo anatema, insomma, non ci voleva (per quanto convinto che non sia a me direttamente riferito, non posso fare a meno di farmene carico).
Vivo testimone dell’incapacità di vincere tutte le tentazioni che mi avvolgono, si è fortunatamente palesata una provvida via di salvezza cui sto pensando di ricorrere: chiedere una grazia speciale ai santi Vittore e Corona a Feltre, ora che si sono aperti i termini del mercimonio delle indulgenze plenarie. Devo solo ricordarmene prima che finisca l’anno giubilare. Lo dico anche a te, peccatore incallito, le porte del Signore, sempre aperte, talvolta si spalancano.
Dal bollettino parrocchiale Pasqua 2011 di Lozzo di Cadore:
Mentre i fetentoni del pdconlaelle (PDL) perdono il loro tempo a scavare il fosso attorno al castello del loro re con provvedimenti stile Bokassa, quegli altri fetentoni, quelli del pdmenoelle (PD) come li chiama il Grillo nazionale, per bocca del loro tesoriere Sposetti hanno presentato la proposta, sottoscritta in modo bipartisan da 58 deputati del Parla-miasma nazionale, per ottenere il raddoppio del finanziamento ai partiti.
Giova ricordare che nel 1993 tramite referendum il sovrano popolo italiano, con il 90% dei voti, aveva solennemente dichiarato che voleva e pretendeva l’abrogazione del sistema del finanziamento pubblico ai partiti. Giova anche ricordare che l’anno dopo il Parlamiasma itagliano lo ha rimesso in gioco cambiandogli il nome in “rimborso elettorale“, così mettendolo nel c… agli italiani.
E ora ci riprovano, i fetentoni, addirittura a raddoppiare il finanziamento. Che senso ha aver fatto finta di sforbiciare i lautissimi compensi dei parlamentari se poi si introduce, per i conti pubblici, una voragine come il proposto raddoppio dei finanziamenti pubblici ai partiti? Voragine legittimata, se non vi saranno successivi distinguo, da tutto l’arco parlamentare tranne che dall’Idv.
Partiti: pdl bipartisan, rimborsi doppi
Presentata dal Pd Sposetti, 58 firme. Idv e Renzi contro
(ANSA)-ROMA, 11 APR – Fa discutere la proposta bipartisan, presentata dal tesoriere del Pd Ugo Sposetti e sottoscritta da 58 deputati di maggioranza e opposizione, per raddoppiare il finanziamento ai partiti. La proposta, inserita all’ordine del giorno della commissione Affari Costituzionali della Camera, mira a rivedere il meccanismo di rimborsi elettorali previsto dalla legge e potrebbe portare nelle casse dei partiti, secondo alcune stime, altri 185 milioni di euro. Contrari l’Idv e il sindaco di Firenze Renzi (Ansa).