Europa, baldracca che ci lascerà senza futuro
Sono almeno vent’anni che considero l’Europa, così come la conosciamo, non com’era idealizzata dai fondatori, una fetida costruzione per ingabbiare tutte le nostre libertà, cioè per ingabbiare la nostra intera persona. La banalità della libera circolazione delle persone ha indotto nell’immaginario collettivo l’idea insana che l’Europa sia una costruzione che ci garantirà un futuro migliore e più prosperoso, al riparo dalle guerre che fino a 60 anni fa venivano scatenate dai governi nazionali.
L’Europa è oggi semplicemente una perversa costruzione sovranazionale imposta a tutti i popoli europei dai loro governanti. Qualcuno ha forse votato per avere questa melma? Gli unici che con un referendum hanno votato contro questa aberrazione della democrazia, gli irlandesi, sono stati elegantemente presi per il collo dalla BCE ed al successivo pronunciamento popolare sono stati sostanzialmente costretti a votare “sì” al Trattato di Lisbona).
Otto o nove anni fa mi trovavo in Austria e senza un motivo preciso ho iniziato a dialogare, in un caffè, con un arzillo ottantenne. Abbiamo parlato per quasi un’ora. Lui aveva un inglese da paura, il mio era peggiore, forse per questo ci siamo capiti. Con fatica ma ci siamo capiti. Lui non ci sentiva granché e quindi tendeva a parlare ad alta voce; per lo stesso motivo anch’io dovevo alzare la voce per farmi sentire. Sembrava che litigassimo. E invece stavamo parlando dell’euro. Ed alla fine, abbiamo convenuto insieme: «Euro, vai a farti fottere!». Oggi è invece l’euro che ci sta fottendo.
Sento sempre volentieri (cioè leggo i sottotitoli) quello che dice (e come lo dice) l’indipendentista inglese Nigel Farage, uno che non sopporta l’euro, uno che non sopporta l’Europa. Questa Europa. Ed ai tecnocrati non eletti del baldraccone europeo, non le manda a dire! Ecco quello che ha detto due giorni fa a Strasburgo.
(via Movimento Libertario)