Fortuna che è un federalista convinto. Fortuna che si pone al fianco di autonomisti quali “Cattaneo, Einaudi, De Gasperi, Gramsci”. Delrio ha pronto un altro disegno di legge che accompagnerà quello costituzionale di abolizione delle Province:
In cosa questo progetto differisce da quello di Monti, mai andato in porto?
«È ancora più snello. Non è prevista nessuna elezione. Le Province altro non saranno che organi gratuiti nei quali i sindaci con più di 15mila abitanti e quelli rappresentanti delle unioni dei comuni più piccoli si riuniranno per pianificare alcune funzioni essenziali: gestione dei rifiuti, scuole, trasporti, scuole. A questi enti resterà esclusivamente la gestione diretta delle strade provinciali».
E’ così che si opera quando si vuole che i governanti siano sottoposti al controllo stringente dei governati. Si fa la dieta, senza elezioni popolari, e tutto diventa più snello. Sul solco della miglior tradizione centralista della sinistra italiota.
Come in Svizzera, insomma :-). Un fiorire di democrazia diretta, un esempio cristallino di Diritto di Voto!
Tale Delrio (oggetto che abbiamo in catalogo), lo smilzo del pd che non sembrava neanche così male, ma che poi ha espulso la puttanata delle puttanate, stiamo parlando della deforma delle Province, cosa che può riuscire solo a uno scappato di casa con la cravatta, s’è convinto che nel discorso di Draghi ci fossero tante idee del pd. La battuta che ne segue su SpinozaLive è un sunto universalistico di rara e cristallina evidenza:
Quando erano al governo hanno fatto anche i macellai, per esempio con le Province, fatte a pezzi senza tanti riguardi (ricordiamo che la legge di riordino ridisordino di Delrio è entrata in vigore preventivamente, cioè senza che vi fosse un pronunciamento degli italiani sull’argomento, trattandosi di modifica costituzionale) pur di accontentare la pancia di un supposto elettorato di riferimento, salvo essere clamorosamente bocciati al referendum del 4 dicembre 2016 (deforma Renzi-Boschi, con i due che si dovevano dimettere e lasciare la politica…).
Hanno puntellato le “loro banche”, irridendo il falò dei risparmi di tanta gente, con una faccia di tolla fuori da ogni credibilità; si sono inchinati all’Ue pur di avere l’elemosina necessaria (in deficit) nel grottesco tentativo di ammaliare “l’ #italiachecambia”. Lasciamo stare la gestione dei migranti, la sudditanza alla Ue sulle misure di austerità, la genialata delle clausole di salvaguardia, la riforma della PA giudicata parzialmente anticostituzionale e tante altre corbellerie in sei anni sei di governo.
Poi è arrivata la realtà con la clava e li ha massacrati a dovere. Adesso, dal buen ritiro dell’opposizione, sorseggiando uno scotch e fumandosi un cubano, si dilettano a spendere e spandere come non ci fosse un domani, con colpi da 10 miliardi, bazzeccole, per sostenere la natalità e aiutare le famiglie nella crescita dei figli. Ma va! E lo chiamano “secondo pilastro”.
I pilastri si fanno quando si è al governo. Voi avete preferito ingrossare i letamai. Sarà dura venirne fuori.
Alle sciocchezze del “contenente” (Telebelìn), si sommano quelle del “contenuto” (questa è una, ve ne sono altre che vedremo in seguito): dice, tale Bressan, per esempio, in riferimento allo spopolamento della nostra provincia, che
noi abbiamo una perdita costante di abitanti dai 1.000 ai 1.500 ogni anno…
che è un po’ come dire che i rappresentanti della popolazione umana sono dotati, mediamente, di un coglione (uno in dotazione al maschio e l’altro alla femmina, mediamente).
Bene che dello spopolamento se ne parli, ma la correttezza informativa richiederebbe un po’ più di precisione (il servizietto, così come è stato montato, è purissima aria fritta anche quando si parla di numeri). Vediamo. Prendiamo la “perdita costante“: costante rispetto a quale unità di tempo? Prendiamo poi “ogni anno“: proprio ogni anno? Da sempre o da qualche anno in qua?
Sì, è vero, negli ultimi 3 anni, 2014-2015-2016, la popolazione è calata rispettivamente di 1.536, 1.038 e 1.075 unità. Anche quest’anno, sarebbe il quarto, si profila un dato similare (ad aprile 2017, ultimo dato disponibile, i bellunesi mancanti sarebbero 503).
E allora ditelo, no!? La popolazione della provincia di Belluno, che pur fino al 2013 non aveva subìto alcuna variazione rispetto al decennio precedente, in questi ultimi 4 anni, se consideriamo quello in corso, sta calando bla bla bla.
E’ già: nel 2001 la popolazione bellunese era (al 31 dicembre) di 209.492 persone; nel 2013 – dodici anni dopo – di 209.430 (62 persone in meno). Quindi, alla fine del 2013 avresti potuto lamentarti della popolazione”stagnante”, ma non del suo calo, semplicemente perché, nel periodo considerato, non è calata. Ripetete con me: dal 2001 al 2013 la provincia di Belluno non si è spopolata.
Lo spopolamento in atto con queste proporzioni, qualsiasi sia la sua ragione d’essere, è un evento manifestatosi neanche quattro anni fa. Il dato va visto e fornito in prospettiva, altrimenti più che informazione è fuffa. I cigiellini d’ordinanza dovrebbero farsi una domanda e darsi una risposta.
No, non sto dicendo che lo spopolamento in atto è colpa del PD che è al governo. Ma sì, nel novembre 2011 è arrivato Monti, che poi ha lasciato a pantofoLetta, che s’è fatto da parte per lasciare i kommandi al bimbominkione, tale strenzi, un collaboratore del quale, tale Delrio, ha prodotto una tra le più infami deforme affastellate in questo sciagurato periodo, quella delle Province.
(magari tutto ciò qualcosa c’entra, non foss’altro che nell’avere una istituzione, la Provincia, a cui il PD ha frantumato le rotule, che, conseguentemente, nulla può fare relativamente allo spopolamento del poco che avrebbe potuto)
La chiamo Provinciazza da quando l’ente è nei piedi dei sindaci (fosse nelle loro mani non andrebbe molto meglio). Lo Stato governato dal PD voleva distruggere le province, ed ha fatto la cosa giusta: le hanno fatte sgovernare dai sindaci. Testa da sindaco, e hai detto tutto. Basta guardare al bimbominkione, altrimenti conosciuto come il coglione di Rignano. Testa da sindaco, intendiamoci, perché non hanno visuale, fanno fatica ad andare oltre il tombino, l’asfaltatura della strada, l’inaugurazione della passerella. E’ connaturato nel ruolo di sindaco, a qualsiasi latitudine, con le solite eccezioni.
La Provinciazza, dunque, ha vomitato un’altra scemenza doc.
Il referendum sulla, dicono, autonomia (qualunque puttanata voglia significare).
Lasciamo stare le ragioni di merito (sulle quali torneremo), ché, fra le 50 sfumature di Autonomia prospettabili, la Provinciazza ha messo il dito sulla 51a: l’autonomia che non c’è.
Un referendum congegnato per generare confusione nella gente e, soprattutto, a loro stessi. Guardando al solo metodo (ad un solo aspetto del metodo), i sindakos, unica entità sulla faccia della Terra in grado di giungere a tanto, hanno partorito un sindarendum, un referendum… per soli sindaci (e oboe: l’oboe è quello intelligente). Qualcuno se n’è accorto e mo’ dovemo cambia’ lo statuto.
Riflettendo su questa poltiglia, m’è giunta in mente la figura di Frank Underwood: e ho pensato che si potrebbe lanciare una nuova e intrigante serie televisiva: House of Coglions.
(se non facciamo saltare la legge Delrio, non ne veniamo fuori!)
Alla soddisfazione di avere un mio scatto del lago vuoto che, veicolato da “il Cadore” (che ne è ancora inconsapevole), ha fatto il giro del mondo giungendo su ogni continente, si aggiunge quella di avere il medesimo scatto sulla locandina di presentazione di un libro di un piddino.
Trattasi di ex consigliere regionale, tale Sergio Reolon (ex due volte: la prima per termine di legislatura, la seconda in quanto trombato alle ultime elezioni regionali). La locandina, che riporta come di consueto un titolo accattivante, “Se la Montagna è governata dalla Pianura”, si avvale (sempre inconsapevolmente) di un orpello grafico ornamentale rappresentato (per l’appunto) da quel mio scatto.
Da qualche parte ho poi trovato scritto:
La locandina elaborata per annunciare la presentazione dell’ultimo libro di Sergio Reolon non ha bisogno di commenti. C’è l’immagine del lago di Centro Cadore orribilmente svuotato fino a farlo apparire come una grande pozzanghera e c’è il titolo…
(che poi, dai, il lago non è stato “orribilmente svuotato”; è stato svuotato e quindi appare orribile)
Aiutare un piddino…
Son soddisfazioni!
(dopo che un piddino, Delrio, ha massacrato le Province con una legge scriteriata forzando insensatamente i dettami costituzionali – svuoti le funzioni delle Province sulla base di una modifica costituzionale che addavenì… e poi s’è visto come è andata! – aiutare un altro piddino a salvare quello stesso mondo che il primo ha fatto a pezzi è un nostro preciso dovere di carità cristiana)
(tanto più che il ronzinopeones corrente, dopo la batosta referendaria, fulminato in sulla via, vede ora la Provincia con le sembianze celestiali della Madonna; analogo ravvedimento è occorso tra capo e collo alla presidenta della Provinciazza che, ostinata sostenitrice dell’abolizione delle province, sollecita ora il superamento “dell’accanita campagna di delegittimazione” contro le medesime)
(mercoledì non mancate, portate un segno concreto del vostro sostegno: visitate il piddino)
(pensate che vita grigia sarebbe la nostra, senza un piddino pronto a rallegrartela)