Bersani vs Berlusconi: attento anguilla che il caimano corre
http://youtu.be/SBB1aMhwQmY
http://youtu.be/SBB1aMhwQmY
Il 2 gennaio scorso su Sky Tg24 il Berlusca ha affermato “io non ho mai parlato di nipote di Mubarak“. Eppure molti hanno finora ritenuto che così fosse. Per rinfrescare la memoria ecco di seguito qualche gustoso frammento video legato alla vicenda. Anche Paniz era dell’avviso che Berlusconi avesse questa convinzione “vera o sbagliata che fosse”.
Come Calimero, tu non sei nero, sei solo sporco. E’ sufficiente un candeggio … Berlusconi si ricandida.
Tempo addietro l’onorevole Paniz, in una memorabile apparizione parlamentare, difese strenuamente – da vero alpino – il pollaio governativo ed in particolare quel galletto amburghese che risponde al nome di Silvio Berlusconi. Galletto che, serve ricordarlo?, aveva (aveva?) la cresta sempre ritta e rincorreva gagliardo le procaci gallinelle che per lui, per soddisfare i bisogni del suo “regale augello”, venivano radunate appositamente nell’aia. Fra queste c’era la gallinella Ruby, che Paniz ricorderà bene.
Ecco un particolare momento della infervorata difesa del “capo-mandrillo”:
[…] Continuate pure, continuate pure. Voi lavorate per denigrare il premier, lui e noi lavoriamo per l’Italia, solo per l’Italia. Questa è la differenza.
http://www.youtube.com/watch?v=Cph6azRvPm8&t=2m15s
Già, questa è la differenza. E molti di noi se la ricorderanno.
Nel frattempo, l’onorevole, deve aver smarrito parte di quel dannatissimo fervore, se è così contrariato dalla possibile ricandidatura a premier di quel carrozzone semovente di Berlusconi. E’ vero, c’è un tempo per tutti e un momento per tutti. Anche l’on. Paniz dovrebbe rendersene conto.
Premessa: il seguente intervento è inizialmente apparso come commento in “Il camaleontismo omofobico dei catto-comunisti“. La natura dello scritto, come si potrà constatare, è prettamente ‘politica’ e prescinde, inoltre, dai fatti specifici da me richiamati nel post. Per questa ragione e per la limpida esposizione ho ritenuto doveroso pubblicarlo anche come articolo.
Il concetto che “a questo governo sembra che non ci sia seria alternativa fra le forze in campo” lo ho già letto da qualche parte e credo che sia proprio il Re di Denari ad affermarlo tanto solennemente, convinto come è della propria assoluta convenienza, in questo momento, a pronunciare un tale assunto. Galleggiare fino a Gennaio è l’imperativo categorico, è l’ordine dato agli ancora troppi turiferari. Passato tale periodo, ‘Isso’ è convinto di ‘sfangare’ la legislatura e forse di vincere ancora… Spiace sentire da te una tale pratica sintonia con il Tycoon nazionale. Posso provare a farti riflettere con la Storia, rifacendomi anche a quanto da me recentemente scritto a questo proposito.
Neanche a me piacciono le accozzaglie, le compagini prive di un minimo di coesione programmatica e di intenti. Io caldeggiavo e caldeggio un governo di ‘salute pubblica’ (se vuoi mettiamoci dentro anche i più moderati del PDL) che duri lo stretto necessario per la attuazione di un programma minimo condiviso, e poi ognuno andrà per la sua strada (dopo che gli elettori si saranno pronunciati con chiarezza). Ti ricordo che così è stato anche nell’immediato dopoguerra con i governi Bonomi e Parri ed il I° De Gasperi e non vorrai mica dirmi che PCI e PSI da una parte e DC, PRI, PLI e PSDI dall’altra avessero una forte coesione programmatica…
Ma gli uomini di allora seppero superare ogni barriera ideologica per dettarsi le regole del vivere civile e misero in campo una Carta Costituzionale che ancora oggi giorno tutto il mondo ci invidia, soltanto il ‘Barluscaz’ ed il suo sodale leghista vorrebbero rivedere e fagocitare tale Carta con una operazione taglia/cuci, imbastita in una baita di Lorenzago tra uno stornello ed una libagione, da una ‘manica’ di improvvisati costituzionalisti da strapazzo, capaci di far rivoltare nella tomba giuristi e costituzionalisti del calibro di Ruini, Paratore, Mortati, Moro, Scalfaro e tanti altri (che impiegarono oltre due anni di studio e di opportuni compromessi per mettere in campo le regole del nostro vivere civile e comunitario).
Dicevo costituzionalisti da strapazzo, tanto che il maldestro ‘maquillage’ non resse alla prova referendaria, provando una volta di più che gli elettori sono più seri e moderati della attuale maggioranza degli inquilini del Palazzo. Insomma, anche nel periodo ’45/’47 ci fu un governo omni comprensivo, con uomini del calibro di De Gasperi, Saragat, La Malfa, Nenni e Togliatti. Essi ci dettero la Costituzione (ricordi la duttilità di Togliatti sul recepimento dei Patti Lateranensi?)e poi si divisero nettamente, auspice anche la guerra fredda e la volontà americana di attuare il piano Marshall solo dopo l’uscita dei social-comunisti dal governo.
Altri tempi, tu dirai!! Non è proprio così: oggi viviamo tempi perigliosi come, e forse più, di allora. Occorre, come dice il Presidente Napolitano, coesione ed unità di intenti per ricostruire un barlume di dignità nazionale ed affrontare la crisi economica, non con le chiacchiere inconcludenti, ma con una efficace azione di governo che consenta di uscire dal tunnel in cui ci siamo cacciati da troppo tempo. Date poi le regole elettorali, ognuno seguirà il proprio destino…
Secondo un sondaggio di Demos realizzato per il quotidiano la Repubblica che lo riprende in un articolo, il consenso elettorale del centro-destra crolla a -9 punti rispetto a quello che raccoglierebbe il centro-sinistra. Il PDL più la Lega vengono dati al 35.3% mentre la coalizione PD + IDV + SEL viene data a 44% (dati settembre 2011).
La cosa non è così impressionante. Ciò che impressiona sono le implicazioni.
Se un governo di centro-destra che, almeno in buona parte, dichiarava di ispirarsi a principi liberisti ha prodotto quel merdaio di provvedimenti che abbiamo sotto gli occhi, cosa dovremmo aspettarci dal merdaio di statalisti catto-comunisti che albergano nel cosiddetto centro-sinistra?
Certo, se ci fosse il D’Alema di un tempo, qualche speranza in più ci sarebbe.