Cortina 2019. L’intendimento è scaramantico, concedetemelo.
Speriamo che loro non siano ‘svedesi’ in tutto e per tutto (della serie le ultime parole famose; Are, il competitor candidato assieme a Cortina ai mondiali 2019 è località svedese che, peraltro, ha già ospitato l’edizione 2007 dei medesimi). E speriamo anche che la nostra intraprendenza, la nostra fantasia, e il colpo di c…oda tipico di noi italiani ci sia finalmente propizio (in fondo, daje e ridaje, è la quarta volta che ie provamo… e c’avemo pieni li cojoni).
Lo scrivo ricordando ciò che Franceschi ebbe a dire in occasione della candidatura di Cortina ai mondiali del 2017, la cui assegnazione andò poi alla svizzera St. Moritz (quindi, allora, vinsero i soldi svizzeri, non la fervida fantasia italica!).
E allora esaltiamoci in un atto di fede collettivo. Confidiamo tutti, anima e corpo, nel colpo di c…oda tipico di noi italiani.
[…] loro sono svizzeri in tutto e per tutto quindi sembra che funzioni sempre tutto bene però a me piace anche un po’ la nostra intraprendenza la nostra fantasia ed il colpo, diciamo, di coda tipico di noi italiani che con la fantasia riusciamo a colmare questo gap .. certo hanno più soldi ma forse noi siamo un po’ più fantasiosi …[..]
Stendiamo un velo pietoso, pietosissimo, sugli artefatti legati alle passate candidature di Cortina d’Ampezzo ai mondiali di sci alpino (per i nostalgici qui, quo e qua). E guardiamo avanti prestando attenzione a ciò che dice Enrico Valle, presidente del comitato promotore Cortina 2019 (grassetto mio).
“Due sono i punti di forza della nostra candidatura” aggiunge Valle: “Un Mondiale verde, basato sul trasporto pubblico gratuito e sull’ecosostenibilità degli interventi. Niente colate di cemento o cattedrali nel deserto” assicura “ma interventi su piste e strutture sportive che rimarranno come eredità nel futuro“.
Il trasporto pubblico gratuito (se hai il biglietto di gara) non è mica un punto di forza come sostenuto: è che se Cortina diventa sede dei mondiali e lasci che la genti arrivi con la propria auto, la conca diventa una cassa da morto (quindi è un punto di debolezza, una necessità per evitare che la cittadella soffochi). Del resto è giusto fare di necessità virtù. Ma la più bella è quella di “Niente colate di cemento ma interventi su piste e strutture sportive che rimarranno come eredità nel futuro“.
E chi è che chiami a farli ‘sti interventi “non cementiferi”, “ecosostenibili” e che rimangano anche “in eredità”? Il Mago Otelma? un emulo di Houdini? Silvan? Facciamo i piloni delle 5 Torri “ologrammatici”? Avanti col grafene, è miracoloso! Per essere sicuri che restino “eredità nel futuro” consiglio l’uso del plutonio: dà garanzie che neanche ve le immaginate!
“Questi documenti” […] dimostrano […] anche un altro aspetto molto importante per la Federazione internazionale, ovvero il progetto di una Comunità che non si siede sugli allori ma ravvisa nei Mondiali un’occasione per crescere. Sportivamente e culturalmente. Per questo la candidatura di Cortina è tanto forte” ha concluso. “Per questo è il momento di crederci fino in fondo”.
Ricordiamoci di far avere a nonna Abelarda, una delle giurate che il prossimo giugno saranno chiamate a votare le candidature ai mondiali del 2019, che già crede ciecamente di suo “nell’occasione per crescere sportivamente e culturalmente” che Cortina giammai si lascerà sfuggire, una scatola di baci perugina avvolti in soavi pensierini a tema “la decrescita felice”.
Ma soprattutto sia chiaro, e deve essere veramente molto chiaro, che la nostra Comunità “non si siede sugli allori”. In effetti dal 2000 Cortina d’Ampezzo ha perso “solo” il 13,9% delle presenze totali; ha perso una presenza italiana su quattro (-24,5%) ma ha acquisito il 38% di presenze straniere (va detto che dal lato degli arrivi la cosa procede più positivamente: +3,8% sul 2012).
Mica ci si è seduti sugli allori, caspita.
(resta il fatto che oggi, se vuori ridere, oltre ai canali tradizionali puoi sempre dare un’occhiata ai lanci delle agenzie …)
Da quella esperienza sono tornati indietro tutti piuttosto rigidi, per non dire impalati: certe cose fanno male, dovunque ti arrivino. Giova forse ricordare che molti ampezzani – in particolare quelli di stretta osservanza asburgica – avvampano ancor oggi quando si ricorda loro tal figura meschina.
Ora la Regione Veneto ha regalato a Cortina 300.000 euri con cui giocherellare al prossimo giro dell’oca, il “Campionato mondiale di sci 2019”. Avendolo preso tra i denti in Corea – diciamo pure così, anche se la zona di atterraggio è più vicina al terreno – la prossima candidatura ai mondiali del 2019 dovrebbe, ragionevolmente, essere già più a portata di mano. Anche considerando che il caravanserraglio avrebbe la cornice del pa…, patri…, dai che ce la fate, del patrimo… nio dell’umanitààààà. Bravi, non era poi così difficile.
Il sindaco di Cortina, giulivo, festeggia l’elargizione regionale sostenendo che è utilissima in quanto quelli della FIS sarebbero più docilmente bendisposti verso la Regina dal misurare che anche le istituzioni e la gggente sono favorevoli alla sua candidatura (ma va?). E’ per questo che in tutto il Cadore, spontaneamente, i comitati CRC (Case di Riposo Cadorine) si sono prodigati per produrre due clip video a sostegno della candidatura di Cortina ai mondiali del 2019, una versione con dentiera e una senza. A Franceschi è lasciato l’onere di scegliere quali fra le due adottare a supporto del prossimo lancio della campagna di promozione.
Comunque, un augurio possiamo farlo, al giulivo sindaco. Traendo divina ispirazione dal seguente illuminato passaggio relativo alla candidatura del 2017, nel quale, disinvoltamente, il sindaco si scava da solo la fossa elogiando la nostra fantasia in rapporto alla vincitrice St. Moritz che «è svizzera in tutto e per tutto» (ma va?), consigliamo di rimanere più sul vago quando si parla di «colpo di coda tipico di noi italiani». Così, se ci dovesse capitare ancora di farcela addosso, che almeno succeda alla luce del sole, e non dentro una fossa scavata con la propria italica fantasia.
[…] loro sono svizzeri in tutto e per tutto quindi sembra che funzioni sempre tutto bene però a me piace anche un po’ la nostra intraprendenza la nostra fantasia ed il colpo, diciamo, di coda tipico di noi italiani che con la fantasia riusciamo a colmare questo gap .. certo hanno più soldi ma forse noi siamo un po’ più fantasiosi …[..]
p.s. se si segue l’intero video si possono sentire anche le candide ed ingenue stronzate dette da Tomba (che va perdonato per tutto ciò che ha fatto per lo sci italiano)
A questo punto il gioco è prendere il 2019 come anno base e rapportare i tre anni prima e i tre anni dopo per vedere come è andato il recupero dal tonfo indotto dalla pandeminkia. Dal grafico (qui la versione a più alta risoluzione) si nota, in termini di presenze, che prima del 2019 Auronzo, Veneto, Alto Adige e Alta Pusteria stavano crescendo, STL-Dolomiti era pressoché stabile, mentre Cortina stava decisamente calando. Nel 2019 le curve convergono (per forza, è stato preso come anno base!!) per poi subire la mazzata della pandeminkia, chi più chi meno (be’, il Veneto ha preso una mazzata memorabile!).
Quello che conta è che al vero riavvio dei giochi, cioè decorso il 2022, Auronzo è, rispetto al 2019, anno per tutti “felice”, ancora sotto del 14,5%; sempre sotto si trovano Cortina del 6,0%, l’STL-Dolomiti dell’8,3% e il Veneto del 7,5%. Alto Adige e Alta Pusteria si trovano invece rispettivamente a un +2,2% e +2,5% (sempre rispetto al 2019): il tonfo è stato ampiamente recuperato. Strano il comportamento di Auronzo che nel 2021 recupera meglio degli altri (-18,8%, sempre in relazione al 2019) ma poi si inchioda, per l’appunto, a -14,5%.
(nel grafico ho usato l’opzione “linea liscia” perché più leggibile: qui la versione “linea dritta” più rigorosa…)
Di seguito le tabelle con i dati dei flussi turistici del 2022 confrontati con quelli del 2019. In regalo le tabelle riassuntive con i dati del 2018, 2019, 2020, 2021 (su 2020), 2021 (su 2019), 2022 (su 2021) (presenze e arrivi cumulati da inizio anno).
Per confronti e approfondimenti pre e post-pandeminkia vedremo in seguito. Per ora basti sapere che a fine 2022, rispetto al 2019, in termini di presenze il nostro amato Auronzo di Cadore era ancora sotto di -14,5% mentre la nostra meno amata Cortina d’Ampezzo era sotto di -6,0% con un STL Dolomiti a -8,3%.
Andamento presenze e arrivi mese per mese (il confronto è mese su mese, non vi sono dati cumulati) per l’anno 2022 (rispetto al 2019) relativi ad Auronzo di Cadore, Cortina d’Ampezzo e altre località confrontati con gli andamenti di altri raggruppamenti territoriali: STL Dolomiti, comprensorio Montagna Veneta, provincia di Belluno, Veneto, Alto Adige, Alta Pusteria. Le tabelle illustrano inoltre l’andamento presenze e arrivi totali cumulati negli ambiti relativi a province, comprensori e STL (settori turistici locali) della Regione del Veneto.