tirava più un pelo di Gheddafi che un carro di buoi
Uomini di mondo. Ma la galleria si può allargare alla serie international ed eventualmente revival.
Uomini di mondo. Ma la galleria si può allargare alla serie international ed eventualmente revival.
Frattini, ancora lui. Ebbene sì.
Quella impalpabile cipria di ministro degli esteri che universalmente ci invidiano e che, quando tutti ci sveglieremo da questo incubo, può sempre contare sulla professione di maestro di sci (sulle piste di Dubai), a gennaio di quest’anno ci raccontava che Gheddafi era un modello esemplare di dialogo con le popolazioni locali.
Lo si rileva dal sito ufficiale del ministero, nel quale è riportata l’intervista rilasciata a Caprara del Corriere della Sera dal nostro statista:
Non teme un’estensione delle rivolte? Trova superficiale domandarsi se i governi di quegli Stati arabi, in primavera, saranno gli stessi?
«Credo si debbano sostenere con forza i governi di quei Paesi, dal Marocco all’Egitto, nei quali ci sono re o capi di Stato che hanno costruito regimi laici tenendo alla larga il fon-damentalismo. La priorità numero uno è la prevenzione del fondamentalismo e degli embrioni di terrorismo. L’uscita di Ben Ali ha rallentato le tensioni, è stata una decisione saggia. Adesso il processo deve continuare».
Come, secondo lei?
«Faccio l’esempio di Gheddafi. Ha realizzato una riforma che chiama “dei Congressi provinciali del popolo”: distretto per distretto si riuniscono assemblee di tribù e potentati locali, discutono e avanzano richieste al governo e al leader. Cercando una via tra un sistema parlamentare, che non è quello che abbiamo in testa noi, e uno in cui lo sfogatoio della base popolare non esisteva, come in Tunisia. Ogni settimana Gheddafi va lì e ascolta. Per me sono segnali positivi».
Poi (agosto 2011) la “dolce euchessina” ci ha informato dello strappo tra Berlusconi e Gheddafi:
Lo “strappo” tra Berlusconi e Gheddafi è stato “terribile”: il premier considerava Gheddafi un amico e poi l’ha visto uccidere donne e bambini“.
All’”amarezza” è subentrato lo “sdegno”, spiega Frattini. “Lo strappo è stato terribile: l’amicizia si è trasformata in rabbia”, ha aggiunto.
Per giungere alla morte del rais ed alla conseguente limpida constatazione:
Libia: Frattini, morte Gheddafi grande vittoria popolo libico. Bolzano, 20 ott. – (Adnkronos) – (dall’inviata Maria Elena Molteni) – “La conferma del Cnt sulla morta di Gheddafi e’ un dato estremamente importante. Ascolteremo le parole del presidente Abdul Jalil. Credo che se questa fosse davvero la soluzione sarebbe una grande vittoria del popolo libico” […].
Ci consola il fatto che tra un po’ il nostro Kissinger formato tascabile potrà di nuovo guizzare sulle piste innevate per riprendersi dalla spossante faticaccia e gravida tensione che la situazione libica, in questi mesi, gli ha procurato. Tanto, un contributo a Tremonti in campo economico, che non è la sua forza, si è già dichiarato pronto a darlo.
Foto: la Stampa.it
Frattini è come un francobollo. Se vuoi che stia fermo lo devi leccare. Altrimenti si muove, gira, si spazientisce e dichiara.
(ASCA) – Roma, 19 ott – Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ribadisce che il decreto sviluppo va fatto subito e non puo’ essere a costo zero. In un’intervista al Foglio dice che ‘‘i soldi si trovano, a Tremonti lo spiego io se necessario”.
Mandarlo in Africa a drizzare banane, come più volte ipotizzato non è più sufficiente. Consola il fatto che se Tremonti dovesse avere qualche defaillance, la “dolce euchessina” è in grado di sostituirlo quasi senza colpo ferire.
Ieri il Governo non si è visto approvare l’art. 1 del “Rendiconto”. La Maggioranza era distrattissima, la Minoranza ha fatto uscire un po’ di truppa per indurre in tentazione la controparte, per poi farla rientrare al momento del voto. Tattiche da Prima Repubblica a matrice “proporzionale”. Ma fa parte del gioco. I giochetti che la Casta sta conducendo sulle nostre spalle.
Comunque il Governo è andato sotto di un voto. E le Opposizioni giù in coro con “Berlusconi dimettiti“.
Coproliti deambulanti. Emerite teste di cazzo del PD (parlo degli onorevoli), emerite teste di cazzo dell’IdV ecc. ecc., adesso che i sondaggi vi danno bene in sella (riunendo le confraternite catto-comuniste, compresa la componente radicale di quei veri mangiatori di bambini che sono i SEL, quelli che a Roma hanno da poco ineggiato a Steve Jobs come icona) fate la voce grossa eh?
E che dire di tutte le volte che, compiacenti, avete permesso a questa Maggioranza di andare avanti votando a spron battutto i loro provvedimenti? Guardate i primi lacchè della lista stilata da Openpolis che hanno salvato la maggioranza ed il numero di volte che l’hanno fatto: Bersani (2306), Di Pietro (2019), D’Alema (2003), Fioroni (1951), Franceschini (1534), Turco (1519), Melandri (1361), Veltroni (1317). Coproliti deambulanti. Merde. Merde di sinistra (menistra).
Ma ci sono anche quelle di destra (mestra). L’impasto parlamentare, tranne rare eccezioni, dà vita al Parlamerdaio che conosciamo. Concime per fiori. Nulla più.
Fra le mura dolomitiche bellunesi si sa che il presidente Bottacin è stato sfiduciato. Da chi? Dai polli e capponi della congregazione del PDL-PD (o, se vogliamo del PD-PDL). Anche se Levis (IDV) precisa che non si è trattato di inciucio.
A livello nazionale le cose non vanno certo meglio. I nazional-inciuci sono orchestrati dai soliti polli e capponi: da una parte i quasi catto-fascisti, dall’altra i catto-comunisti (senza quasi). Non è una novità. La vicendevole prostituzione con spinte sadomaso si pratica dai tempi di Berlinguer e Moro. Ogni tanto Berlusconi parla di “quelli che mangiano i bambini”, mentre il Bersani di turno rintocca come una campana frasi fatte come “Siam mica qui a pettinar le bambole”: nel frattempo l’italico orifizio viene oltraggiato senza pietà.
Le mani sporche, da sempre, ce le ha anche la sinistra, quella che pretendeva di primeggiare almeno nella moralità. Ne vedremo delle belle, statene certi.
L’associazione Openpolis ha da qualche giorno pubblicato il rapporto denominato “L’opposizione che salva la maggioranza“. L’analisi è impietosa e dimostra, per esempio, che Bersani passa il tempo in parlamento veramente a pettinar le bambole, in buona compagnia dell’amico Antonio Di Pietro. Dall’articolo Un rapporto rivela: “L’opposizione ha salvato 5098 volte la maggioranza” sul Fatto Quotidiano:
Alla Camera, il deputato che più ha aiutato Berlusconi è il segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani (2306 volte), seguito da Antonio Gallione (che dal Pd è passato al gruppo misto) e Antonio Di Pietro (2019 voti)
Guardate pure (nel documento proposto in seguito) tutti gli inciuci quotidiani della marmaglia che poi, di fronte alle telecamere, per rincuorare la platea dei tele-inculati, si sputa addosso vicendevolmente. Ma chi è il cavaliere (quasi) senza macchia? Lei, la culona inchiavabile di Rosy Bindi. Ma a Rosy presidente, quando si trova di fronte quella brodaglia di Bersani, che non venga mai in mente di attentare agli attributini del segretario inciuciatore? Dai Rosy, sferragli una zoccolata, piegalo in due, quel Bersanaccio in-ciuciatore-culatore.
L’opposizione che salva la maggioranza
Dopo aver letto questo:
«Non mi dimetterò mai, ho i numeri per andare avanti, alla crescita ci penso io»
e questo, di cui riporto solo l’ultimo (disperante) paragrafo, per dire che quando succederà sarà come per le punture PIC (già fatto?) :
Ma le dinamiche delle crisi non sono affatto graduali: quando la domanda di titoli di stato da parte straniera e da parte dei piccoli risparmiatori si riduce, le banche un po’ perché subiscono la moral suasion del Tesoro un po’ perché hanno interesse a tenere a galla il mercato acquistano e stringono i denti mettendo a repentaglio la solidità patrimoniale. E’ per questo che le azioni delle banche italiane (e di altri paesi, in particolare la Francia) perdono continuamente in Borsa. In Portogallo il brusco finale di partita lo decretarono gli istituti di credito informando congiuntamente il governo che non avevano più margini per gli acquisti del suo debito. La decisione di S&P è un preludio. Ma non di Chopin.
ho il bisogno di giocare con le bandiere. Mi scarica la tensione e mi aiuta a contenere la perdita della memoria.