Avrà la barba (come allora) e traboccherà, ma che dico traboccherà… strariperà, ma che dico strariperà… esonderà verità da ogni singolo poro. Portatevi gli occhiali da sole, ché con tutta la rutilante verità che si paleserà in così angusto spazio e in così breve tempo, i vostri occhi, abituati come sono alla fievole luce crepuscolare, potrebbero patire il danno di una cecità permanente.
giovedì 17 settembre 2015, ore 20.30, Palazzo Pellegrini, incontro pubblico
TUTTA LA VERITÀ SULLA
“CASERMA SORA CREPA”
Incontro pub(bli)ico con il Messia e gli Apostoli
del comune di Lozzo di Cadore
Delle “Dolomiti che abbracciano i diritti umani” non mi piace per niente neanche il risvolto utilitaristico, quello di manifestazione che aiuterebbe ad allungare la stagione turistica. Se poi prendiamo in esame le modalità con cui si vorrebbe svegliare dal sonno i potenti della Terra, dai, su, è una stronzata pazzesca.
Saranno contenti come una Pasqua, i potenti Hollande e Cameron, ora che stanno scaldando i motori dei jet supersonici per compiere una seconda supercazzola in stile Libia, questa volta in Siria. Dopo quattro anni di guerra devastante, con lo zio Sam che non sapeva che cazzo fare, ma qualcosa ha fatto (l’Isis), con la UE che s’è pisciata sotto fin dal primo giorno, ora giungono loro, nella ormai martoriatissima Siria, a dare manforte “ai diritti umani” (ah, ah, ah, ah!!).
Saranno felicissimi, dicevo, d’avere lo slancio dei 6000 che, all’ombra delle Tre Cime, dentro i monclaire (portateli, teste di cavolo, ché vi serviranno), lanceranno altissime in cielo le loro grida di dolore, strazianti, per la brutta piega che hanno preso certe parti del mondo (vuoi mettere quando c’erano le colonie?!).
Del resto, se in Spagna sulla Sierra Nevada hanno da poco messo assieme una “cadena humana” di 400 persone per salvare il rifugio Elorietta, non dovrebbe essere difficile chiamare a raccolta 6000 caprones, da radunare al cospetto della Trinità, dell’ “empireo delle Dolomiti”, per salvare il mondo intero.
Fare i caprones ad Aleppo, no eh, costava troppo!?
Su, su, Hollande; su, su, Cameron. Potete dar via ai raid, ché dalle Tre Cime nulla osta!
(e sì, già non m’andava allora, quella volta delle Dolomiti che abbracciavano l’Africa, ma adesso, di queste fanfaronate in salsa sodomitica, mi sono proprio rotto i coglioni)
In attesa degli short (sperabilmente), gli amanti possono sciropparsi il lungo che ti sfianca. Ma un po’ di story ci sta. Se preparate i pop-corn, ce la fate fino alla fine. Suggestive le riprese col drone-viaggiatore. Nessuna emozione invece nel vedere gli yeti che camminano tra la soffice neige, come se avessero il basto di un mulo della ’15-18.
Intensa, quasi struggente, la finestrella di pochi secondi al minuto 6:50 titolata “a relaxing and friendly atmosphere”: un avvolgente turbinio di toccanti sensazioni. Io c’avrei messo anche un fetta di polenta fumante, con un calice di brodo dal fine perlage. E poi qualche fotogramma del fuoco che allegro danza nel caminetto.
Il tutto “per la promozione delle attività invernali alternative ed ecocompatibili“: che sottile allusione!! Comunque, per il “Cadore regno delle graspe” è un passo avanti, ché quello invernale della CM Centro Cadorefava un po’ pena e conciliava il sonno (ma lunga è la strada e stretta è la via).
Per me i prefetti, sorta di sgherri di stato mummificati, andrebbero eliminati del tutto: lo diceva anche quel miserabile provincialotto di Luigi Einaudi nel 1944 o giù di lì. Il PD propone l’eliminazione di una ventina di loro, fra cui quello di Belluno. Del resto, per dare un’occhiata ai bellunioti e per accompagnare con lo sguardo la deambulazione farlocca della Provinciazza verso il disfacimento, basta poggiare le terga a Treviso.
Ahhh, se solo la Moretti avesse vinto alle regionali, se solo avesse ascoltato se stessa e non si fosse vestita da ferrotranviere, se solo avesse accavallato le gambe come sappiamo noi, ahhhh, se solo l’avesse fatto, un nuovo radioso futuro si starebbe ora profilando per la nostra Provinciazza. Altro che piddioti e piddoni.
Comunque, dai, vediamola così: un pezzo di stato si sta per allontanare. Non è forse questo un passo verso l’autonomia, sì tanto agognata?
L’ASTAT, l’Istituto provinciale di statistica dell’Alto Adige, ha pubblicato l’ormai consueto studio/indagine sulle strutture ricettive alberghiere in alcune regioni alpine a valere per il 2014: Ticino, Grigioni , San Gallo (Svizzera); Baviera (Germania); Voralberg, Tirolo, Salisburgo (Austria); Alto Adige, Trentino, Sondrio, Belluno (Italia).
Nell’anno di riferimento calo per tutte le strutture alberghiere in tutte le regioni considerate, a parte Salisburgo e San Gallo. Ma chi sta laggiù in fondo, all’80% di ciò che era nel 2002 e con quattro anni quattro di calo (calo che perdura dal 2002 con un sospiro di sollievo nel 2007 e 2010)?
(per gli anni precedenti: 2010, 2012 e 2013; grafico: per ingrandire cliccare sull’immagine)