la verità sulla caserma: ehi raga, dopo l’incontro pubico, tutti su da quelli dell’ALPE
(Ehi raga, dopo l’incontro pubico, tutti su da quelli dell’ALPE per un approfondimento.)
Grande Guerra: e l’Italia entrò in guerra schierandosi…
La Provinciazza, in relazione ad una mostra fotografica sulla Grande Guerra:
[…] In esposizione 100 immagini di grande formato, simbolicamente una per ogni anno che ci separa da quel fatidico 24 maggio 1915 in cui l’Italia entrò in guerra schierandosi contro l’Impero Asburgico.
Chissà perché prendono sempre il giro così largo. Ti dà come l’idea di un’Italia che sta per entrare in autostrada percorrendo la corsia d’accelerazione in direzione Vienna: “l’Italia entrò in guerra schierandosi contro l’Impero Asburgico“. E ditelo, no, francamente, che l’Italia dichiarò guerra all’Austria-Ungheria (sorvoliamo sul fatto che per un po’, solo una trentina d’anni, fummo anche alleati).
Poi, di quel maggio, va detto che la dichiarazione di guerra fu presentata il 23, con effetto dal 24 successivo.
la verità sulla caserma: dal 2010 la caserma è nostra! Da allora i dintorni sono un cesso! E li abbiamo mantenuti così!
(E’ vero, nel 2011 i dintorni della caserma erano uno schifo e non abbiamo fatto nulla! Ma era “Art déco”. E’ vero, nel 2012 i dintorni della caserma erano ancora un cesso! E non abbiamo fatto nulla! Ma avevamo l’idea di tirarne fuori un agriturismo ruspante. E’ vero, anche nel 2013 i dintorni della caserma erano un cesso! E non abbiamo fatto nulla! Così il municipio sembrava la Reggia di Caserta. E’ vero, anche nel 2014 i dintorni della caserma erano un cesso! E non abbiamo fatto nulla! Ma avevamo messo un cartello: stiamo lavorando per voi. E’ vero, anche in questo 2015 i dintorni della caserma sono un cesso! E non abbiamo fatto nulla! E’ che la RAI ce l’ha chiesto per girare con Terenze una scena di “A un passo dal cesso”. E’ vero, anche nel 2016 i dintorni della caserma saranno un cesso. E non faremo nulla! E’ che Mediaset ce l’ha chiesta come location per la “Caserma dei Fumosi” (i consiglieri potranno essere ammessi di diritto).
A parziale conforto: Caserma di Soracrepa: macché, c’abbiamo scritto Jo Condor?
la ‘Gusela’ trentina (è più facile che un cammello passi per la cruna della ‘gusela’ che…)
Sassolini raccolti nei giorni scorsi. Siccome si parla di loro, di quelli della Sfondazione dolomiti ecc, quelli che si sono gonfiati di emozioni per il girotondo trecimesco (tutte quelle auto convenute a Misurina, tanta di salute…), un “souvenir” è d’obbligo. Come ben ricorda il Gazzettino, altri errori – clamorosi – stanno ancora llllà a dare bella mostra di sé (a dire il vero, taluno è stato segato).
«La Gusela è in Trentino», gaffe su Twitter della Fondazione Dolomiti
BELLUNO – La Gusela del Vescovà è in Trentino. Un errore clamoroso quello della Fondazione Dolomiti Unesco che giovedì sul suo profilo Twitter ha pubblicato una bella foto dello sperone simbolo della città di Belluno con ben evidente l’hashtag #trentino. Ovviamente lo svarione non è passato inosservato e subito sul social network sono arrivate le critiche degli utenti, sospese tra il polemico e l’ironico. È intervenuto anche il sindaco di Belluno Jacopo Massaro che così ha commentato: «In Trentino? Questa è bella…».
C’è anche chi ha evidenziato che la stessa foto utilizzata dalla fondazione Unesco porta l’indicazione dell’archivio della provincia di Belluno. «Ma dai! Il bello è che sulla foto della Gusela c’è pure scritto “Archivio Provincia di Belluno”», ha scritto Fabio Prade. Il tweet con l’errore è comparso nella mattinata di giovedì ed è rimasto online sino al pomeriggio di ieri. Dopo la nostra intervista al segretario generale il tweet è stato rimosso (Twitter non consente modifiche ai post) e sostituito con uno nuovo nel quale è riproposta la bella immagine della Gusela ripresa da sud, con il profilo riconoscibile che si ammira dal centro del capoluogo. Un’icona per i bellunesi, accompagnata ora da queste (corrette) parole: «grazie x segnalazione errore materiale. Sempre attenti ns follower! Continuate a seguirci! #gusela #veneto #belluno».
Lo strafalcione va ad aggiungersi ai noti errori sui cartelloni promozionali posizionati lo scorso anno in luoghi strategici del Bellunese. In Comelico era comparsa una foto che immortalava il Cridola, ma sulla didascalia c’era scritto Popera, in Cadore gli Spalti di Toro sono stati confusi con le Marmarole. Imprecisioni analoghe sui cartelloni in Valle di Gares e in Valle del Mis. Gaffe che avevano suscitato l’indignazione di molti: le critiche piovvero sia sulla fondazione Dolomiti Unesco che aveva approvato i cartelloni, sia sulla Regione che li aveva finanziati.
la verità sulla caserma: una ventata di soddisfazione ha permeato la comunità di Lozzo
(Ebbene sì, nel novembre del 2010 non avremmo dovuto essere così trionfalistici, ma chi cazzo poteva sapere che uno dei ciuchi si sarebbe fottuto le chiavi?)
(il poema epico è ne “il casermino“, il bolcom del novembre 2010)