Colgo l’occasione di questo articolo apparso sul Corriere delle Alpi – nello specifico ciò che è riportato in una parte del sottotitolo “In provincia persi oltre 7 mila abitanti in otto anni” – per chiarire un aspetto dei flussi demografici legato ai censimenti.
Lo chiamano “censimento della popolazione“. In quell’occasione ci si conta. Ci si conta per annullare gli errori accumulati in 10 anni di smanettamenti degli uffici anagrafe dei comuni (se non proprio sui dati di nascite e morti, su quelli relativi ai flussi migratori). Non è poi detto che, anche nel corso di questa particolare conta decennale, non si facciano piccoli errori. Ma quelli grandi, prodottisi in un decennio (tenendo pur conto che in un periodo così lungo si possono anche compensare), vengono “digeriti” e azzerati.
E’ quello che è successo nella notte tra l’8 e il 9 ottobre del 2011 (data istituzionale nella quale sono “entrate in vigore” le risultanze dell’ultimo censimento della popolazione). Nel giro di una notte la provincia di Belluno si è trovata a passare da 213.125 a 210.001 abitanti, perdendo d’un colpo 3.124 persone. Ovvio che questo tipo di errore, compensato in occasione del censimento 2011, non s’è prodotto in uno o due anni ma nell’arco dell’intero decennio trascorso dal censimento precedente (quello del 2001).
Quindi, riassumendo: in provincia di Belluno negli ultimi 8 anni (cioè, per tornare al conteggio del Corriere, dal 2008, compreso, al 2015) si sono persi 6.756 abitanti (che comunque non sono “oltre 7000”). Se non ci fosse stato il censimento (con il riallineamento dei dati) la perdita sarebbe stata di 3.632 abitanti. Il censimento del 2011 ha prodotto, in una sola notte, 3.124 abitanti persi in più. Questi, però, si sono persi nel decennio 2001-2011 ed è ragionevole attribuire ad ogni anno la media di 312 abitanti persi. Negli anni 2008, 2009, 2010 e 2011 le persone perse in più sono quindi 1.248, il che porta il numero totale di abitanti persi nel periodo considerato (8 anni) a 4.880. Che è il 30% in meno di 7.000.
Quello che dovrebbe casomai saltare agli occhi è che dei 4.880 abitanti persi (in 8 anni, dopo rettifica dei dati), la metà – 2.566 – si sono persi negli ultimi due anni.
(tabella da tuttitalia.it)