openalpmaps.it in coma farmacologico
Openalpmaps.it era la costoletta mobile del progetto Openalp3D. Tutto l’ambaradan è chiuso da tempo con la dicitura mortuaria che così recita: “Servizio sospeso per problemi amministrativi“; la cosa puzzava di mancanza di schei ma, pensavo, potrebbe anche risuscitare. Ormai i mesi passati da quelle considerazioni sono tantini e credo che si possa dichiararne la morte certa.
Del resto, anche se dovesse uscire dall’attuale coma farmacologico, la cosa era una patacca. Le intenzioni non erano malvagie, ma sevedeva che il gingillo era un rutto digitale (qui di seguito ciò che scrissi sull’argomento nel dicembre 2015, anche se allora definii il minestrone come una vaccata di proporzioni bibliche).
(Openalp ha prodotto anche un “catalogo” disponibile online; anche se apparentemente sembra una cosa ben fatta, nella realtà, soprattutto in chiave turistica, la cosa è una vaccata di proporzioni bibliche, e resterà tale almeno fino al momento in cui, per esempio, non verrà introdotto un “boton” che permetta di selezionare (e deselezionare) tutti i marker senza dover passare per ogni sezione. Inoltre, nel guazzabuglio di iconette che talvolta risultano concentrate radialmente (perché sono tante pur alla scala minima di 300 m), si dovrebbe trovare il modo di far capire cosa si nasconde dentro l’icona con una funzione “over” (passandoci sopra il mouse, senza cliccare); resta poi da colmare il divario tra le cose che ci sono nell’agordino e quelle che ci sono dalle altre parti, un’asimmetria che avrà le sue buone ragioni ma che stona e stride come “quei” gessetti alla lavagna. Come strumento catalografico, invece, potrebbe avere una sua ragion d’essere: in questo caso ci vorrebbe una regia alla “Rottermeier” che induca e incalzi gli “attori” sui vari territori a comporre un quadro catalografico complessivamente organico; pure un indirizzo a cui sputarvi in un occhio, se del caso, sarebbe gradito 🙂 )