Non solo schianti, ma anche pioggia alluvionale (tratto strada della Val Longiarin)
Che ne sarà dell’Anello di Valzalina il cui avvio si poteva, prima di Vaia, raggiungere comodamente in auto e adesso non più (questa è ironica, mi raccomando)? A dirla tutta, anche dopo l’apertura delle cataratte del 4 settembre 2016 un bel pezzo di strada della Val Longiarin se n’era andato strappato dalla furia delle acque (va detto che trattavasi di materiale di riporto senza alcuna coesione), lasciando l’ubertosa Val Longiarin senza via di comunicazione motorizzata. Ma poi si supplì con una bretella che bypassava il tratto eroso e tutti continuarono a vivere felici e contenti.
Vaia, la tempesta che il 29 ottobre 2018 ha raggiunto la maggior virulenza in termini di vento schiantando al suolo vaste aree di quell’infimo essere vegetale che è il peccio, nel suo passaggio ha portato con sé anche altri tipi di danni associati, per esempio, all’esondazione dei torrenti.
Nel mio giro su tutti gli anelli per censire e documentare lo stato della loro percorrenza, il 15 gennaio scorso mi sono dovuto appropinquare all’inizio dell’Anello di Valzalina percorrendo a piedi il tratto tra Narieto e la Riva de Sior Piero. Nel video qualche iniziale immagine di questa valle di lacrime, cui segue qualche altro scatto di carattere compensatorio sulle Marmarole orientali riprese dai pressi di Prapian.