Muraro, legaiolo e ‘testa da batepale’
Testa da batepale è colui che non capisce, che non c’arriva, che manca di discernimento quel tanto che basta per assegnargli il compito, appunto, di battipalo. Nel gergo si trova anche testa come na mazuia, e la mazuia è la mazza di legno con cui si battono, per l’appunto, i pali. Figurativamente, quindi, testone, zuccone (politicamente). E Muraro ce la mette propria tutta a fare il testone. In più è un legaiolo, perché un leghista che si rispetti avrebbe un diverso rispetto per le genti e per i territori altrui.
Il legaiolo ha prontamente fatto sapere che al tavolo dove si discuteranno le modalità di accorpamento delle province proporrà Treviso con Belluno e Padova con Rovigo (è o non è una fervente fantasia?). Bisogna pur dire che, come presidente dell’UPI Veneto, il legaiolo si è “uniformato” ai dettami dei provvedimenti approvati, ma non è che abbia dimostrato – perlomeno di facciata – una qual ritrosia nel proporre ciò che è inviso a tutta la popolazione della provincia di Belluno.
D’accordo, il provvedimento ha anche ulteriormente svuotato di competenze queste bistrattate Province, lasciando ambiente, trasporti e viabilità. Si parla che l’UPI si sia inchinata al governo in cambio del ritorno alle elezioni dirette, mettendo quindi nel cantuccio la decisione per la quale questi enti sarebbero diventati di secondo grado (quindi guidati da una rappresentanza di sindaci e/o consiglieri comunali, ossia un poltronificio stile Bim-Gsp).
Fatto sta che l’accorpamento della provincia di Belluno con Treviso, stante pure l’eventualità che si torni all’elezione diretta della rappresentanza politica, toglie ai bellunesi gran parte delle possibilità di controllo del proprio territorio. Se con l’Autonomia vi era, forse, la possibilità di uscirne vivi, così si decreta la morte prematura della montagna bellunese ed in particolare di quella delle cosiddette Terre Alte.
Ci aveva già provato la scorsa estate, il legaiolo, a stringere avidamente a sé la nostra provincia, con un’altra puttanata espressa ad alta voce, sempre in occasione di un paventato accorpamento:
A questo va aggiunto il fatto che un leghista (non ci sono più i leghisti di una volta), il presidente della provincia di Treviso Muraro, senza alcun pudore, arrogantemente e calpestando qualsiasi principio di solidarietà, si dice dispiaciuto per la sorte di Bottacin, eletto da così poco, ma si reputa pronto a governare anche la nostra provincia. Una gran testa di cazzo, in queste circostanze, magari l’avrebbe pensato, ma non l’avrebbe mai detto. […]
Della fragilità della montagna, a quanto pare, non interessa niente a nessuno. Da queste parti, quando si dice testa da batepale, hai detto tutto.
(Foto affaritaliani.it)