municipio di Lozzo di Cadore: generatore automatico di frasi italianeggianti /2
Inserendosi nel filone della critica letteraria ai componimenti recentemente fuoriusciti dalle mura municipali del nostro amato paese, pongo in evidenza il seguente commento che aiuta a far luce sulle recondite qualità in essi contenute.
di Puore noi
@Danilo,
leggendo il tuo articolo, mi è sorto un dubbio marzulliano: saranno le svariate oscenità a dettare ‘incuria delle proprie cose o non sarà piuttosto quest’ultima (intendo l’incuria) a dettare le oscenità con la aggravante dello ‘svariate’? Mi sono poi letto per intero la risposta data dalla assessora (che sia laureata in italianistica?) alla interrogazione presentata dai due consiglieri di minoranza e, davvero, mi sono “rafforzato” nella mia convinzione circa la bravura da talent-scout del primo cittadino. Bisogna infatti riconoscere che il sindaco ha scoperto un giovin virgulto dalle belle speranze, per di più di genere femminile (la qual cosa non guasta), soggetto che possiede i requisiti necessari (quando si dice classe dirigente!!) tali da consentire una degna continuità amministrativa.
Leggendo l’intera missiva, si ha la netta percezione che semantica, sintassi e grammatica siano possedute in tale grado da costituire solide basi per un premio letterario “Campiello de neautre” da indire nella prossima stagione turistica (in sostituzione delle languenti serate concertistiche presso l’auditorium). Il senso logico delle frasi riprodotte nella summa del pensiero “assessorale” è talmente lapalissiano da lasciare autenticamente sconcertati da tanta bravura, inventiva, capacità di elevati pensieri, coerenza nel susseguirsi dei concetti tanto fluidi da apparire comprensibili all’intero orbe terracqueo…
“Le bozze installate si è deciso di lasciarle sui supporti fino al loro completo deterioramento per sfruttarle al massimo” (ma non lo sapevate, consiglieri di minoranza, che lo scopo era evidente e nobile: la vostra domanda è quindi pleonastica!).
“Si coglie l’occasione per far notare che il Parco Benedetto XVI°, globalmente (?),sia per volontà ed impegno della Amministrazione sia per l’AMORE di OPEROSI cittadini, sia per il luogo sacro in se (?) ci viene invidiato da tutti”.
Che volete, cari lozzesi, meglio di così?! L’alto pensiero mette in luce l’invidia per il Luogo da parte dei paesi viciniori ed il tutto promana dall’impegno degli amministratori e dall’amore degli operosi cittadini (?)…Niente da dire, la plaga dei “Touareg” (vedi post di un recente commentatore) è talmente ben riuscita da suscitare invidia nei forestieri, inorriditi al solo ricordo della triste, ombrosa, mefitica area di accesso alla Chiesetta di Loreto, ante creazione celebrativo parco a ricordo delle due visite papali. Il lusinghiero risultato “ristrutturatorio” ci ha donato la solatìa e carducciana passeggiata che ogni benpensante apprezza e frequenta estasiato.
NB Mai nickname è apparso più appropriato ed idoneo di quello da me usato!!!