Mauro, un consumatore abusivo di ‘vuove de dugo’ /2
Caro Mauro,
appurato che non sei Mauro Del Favero Fumol, che ho inopinatamente travolto nel mio cieco impeto, posso dunque cambiare “strategia”. Invece di fermarmi a questo secondo post, nel quale avrei lincato una mia pubblicazione che descrive passo-passo le fasi realizzative del Parco sentieristico Terre Alte di Lozzo di Cadore (la vedremo più in là), mi stuzzica l’idea di un approfondimento della questione che potrebbe avere anche una valenza, diciamo, didattica. In fondo si tratta del nostro territorio, della nostra identità.
A questo punto, Mauro(xy), siediti pure. Non essere preoccupato. Vedrai che in qualche modo ne veniamo fuori.
Devo innanzitutto farti una domanda, semplice semplice. Prima, però, devi sapere che sono stato componente della Commissione veneta sentieri del Club Alpino Italiano, dal 2004 (ma forse era il 2003) fino ai primi mesi del 2008, in rappresentanza del Centro Cadore (insieme all’amico Roberto Tabacchi che nel tuo articolo hai avuto modo di apprezzare).
Ciò, naturalmente, non mi dà alcuna autorità né tantomeno autorevolezza nel merito ma, converrai, ho frequentato un ambiente nel quale le problematiche legate alla sentieristica erano e sono pane quotidiano.
Vengo alla domanda.
E tu?
In ambito sentieristico, hai qualche preparazione specifica?
(facci sapere qualcosa…)